Martedì 17 novembre ore 8.30-10.30
PRESIDIO di PROTESTA
davanti al
Rettorato in Piazza S. Marco
in occasione della
davanti al
in occasione della
Dopo la Buona Scuola, la Nuova Università: il Governo continua nel suo piano di destrutturazione dell'istruzione pubblica.
Francesca Puglisi, responsabile nazionale della scuola del PD, sta lavorando al progetto di Nuova Università e si è premurata di dichiarare che “gli atenei del futuro obbediranno a regole di budget con relativi controlli. E basta.” Sulla privatizzazione, insiste, “ci sono due scuole di pensiero: una che prevede di tramutare immediatamente tutte le Università in Fondazioni. Lo potremmo fare domattina. L'altra, che vuole arrivare allo stesso risultato, intende abrogare tutti i vincoli legati alla pubblica amministrazione.”
Una totale deregolamentazione, che mette a rischio la stessa sopravvivenza di diversi atenei (soprattutto nel Sud) e che significa per il personale (docenti e ricercatori compresi) lo stravolgimento del quadro normativo a cominciare dall'applicazione del contratto a tutele crescenti, cioè del Jobs Act. In questa ipotesi, il personale infatti non rientrerebbe più nello stato giuridico pubblico; vale la pena ricordare che nelle fondazioni il contratto più applicato è quello del commercio, che comporterebbe evidenti ricadute sull'orario (40 ore settimanali) e sul salario.
Un grande lutto per la FLC, per i compagni, per i lavoratori e le lavoratrici dell’Università
Elio Rucci ci ha lasciati. È morto ieri sera nella sua Bari, lasciando in tutti i compagni e le compagne che lo hanno conosciuto uno strazio profondo.
Elio, probabilmente più di chiunque altro, ha rappresentato e rappresenta la CGIL nell’Università.
La legge di stabilità 2016, già firmata dal Presidente della Repubblica, oltre ad attaccare il diritto allo studio e a prospettare la privatizzazione degli atenei, prevede misure che infieriscono sui lavoratori già sfiancati economicamente da sei anni di blocco degli stipendi e della contrattazione integrativa.
Le vicende degli ultimi giorni (dovremmo però dire degli ultimi anni) ci hanno indotto a fare alcune riflessioni, che vogliamo condividere con i lavoratori dell’Ateneo.
Ci sono sindacati che combattono per tutti e quelli che invece si rivolgono solo ai propri iscritti, quelli che demagogicamente si presentano come coloro che tutelano solo alcune categorie, cercando di risolvere solo gli specifici problemi corporativi, e ci sono i sindacati che cercano di mantenere una visione di insieme, che cercano di guardare all’Università come una comunità di componenti di pari dignità e valore che contribuiscono, secondo le proprie capacità e competenze, al buon funzionamento dell’Ateneo.