Le vicende degli ultimi giorni (dovremmo però dire degli ultimi anni) ci hanno indotto a fare alcune riflessioni, che vogliamo condividere con i lavoratori dell’Ateneo.
Ci sono sindacati che combattono per tutti e quelli che invece si rivolgono solo ai propri iscritti, quelli che demagogicamente si presentano come coloro che tutelano solo alcune categorie, cercando di risolvere solo gli specifici problemi corporativi, e ci sono i sindacati che cercano di mantenere una visione di insieme, che cercano di guardare all’Università come una comunità di componenti di pari dignità e valore che contribuiscono, secondo le proprie capacità e competenze, al buon funzionamento dell’Ateneo.
La CGIL è uno di questi sindacati, che ha dimostrato in tutte le occasioni di non tirarsi indietro, che ha scelto di esserci, di affrontare i problemi e di dare il proprio contributo.
Lo ha fatto in occasione delle recenti elezioni del Rettore, lo ha fatto quando si è trattato di dare attuazione alla controriforma Gelmini, prima contrastandola con tutti i mezzi, poi cercando di ridurne i danni partecipando attivamente alla stesura del nuovo statuto e dei regolamenti attuativi.
Lo stesso, naturalmente, ha fatto quando si è trattato dei problemi dei lavoratori contrattualizzati, che negli ultimi anni si sono visti sottrarre, da tutti i governi che si sono succeduti, tante materie di contrattazione. Non è stata a guardarequando si è trattato di discutere, anche animatamente, con l’amministrazione che ha voluto ad ogni costo rivedere l’accordo sull’orario di lavoro, ritenendo che partecipare e dire la propria fosse il sistema migliore per ridurre il danno, naturalmente non prima di avere avuto il consenso dei lavoratori.
Ha affrontato la discussione sull’accordo per la PEO e ribadito le proprie posizioni quando la nuova dirigente aveva manifestato l’intenzione di cambiare l’ossatura stessa dell’accordo, che era quella di garantire, nel tempo, almeno una PEO per tutti.
Non si è tirata indietro, a suo tempo, quando si è trattato di discutere il regolamento per i lavoratori degli uffici tecnici dopo l’abrogazione della cosiddetta legge Merloni, né quello per l’attribuzione degli incarichi, che per troppo tempo erano stati assegnati, per la gran parte, senza selezione, senza criteri, senza verifica e senza rotazione.
Ci sono invece sindacati che dicono sempre no, che invocano diritti, trasparenza, legalità, cambiamento, purché tutto resti uguale se si tratta di propri iscritti o amici fidati.
La CGIL è il sindacato di tutti, vuole esserci sempre, vuole partecipare, vuole dire la propria, ma solo e semprenell’interesse di tutti i lavoratori e, soprattutto, non firma accordi se prima non ha avuto il loro consenso.
La FLC CGIL di Ateneo è consapevole delle difficoltà dell’Ateneo, siamo sul posto di lavoro ogni giorno e viviamo gli stessi problemi di tutti.
I prossimi mesi ci vedranno impegnati:
- a correggere tutte le problematiche emerse a causa della rigidità del nuovo orario di lavoro e a migliorare le disomogeneità applicative, che tanti problemi hanno creato in passato;
- a completare le progressioni economiche orizzontali per tutti, chiedendo di incrementare il fondo per il salario accessorio con risorse stabili, per cercare di “risarcire” almeno in parte la perdita di potere d’acquisto causata dal blocco della contrattazione nazionale, ferma al 2009;
- a distribuire le risorse accantonate per le PEO e non spese negli anni in cui sono state bloccate;
- a discutere sulla riorganizzazione in atto, e sull’attribuzione e la valutazione degli incarichi, al fine di renderla efficiente, efficace e trasparente davvero e non solo per proclami.
I problemi non finiscono qua, ne siamo consapevoli: occorre una rinnovata programmazione che risolva almeno in parte il cronico sottorganico di tutto il personale, la stabilizzazione del personale precario, una formazione continua che raggiunga tutti i lavoratori, una nuova e più trasparente regolamentazione delle attività svolte in conto terzi, una soluzione efficace ai problemi dei lavoratori in attività assistenziale e per chi lavora nelle strutture integrate con l’azienda ospedaliera. E ancora dovremo affrontare problematiche come i congedi parentali ad ore, l’istituto della reperibilità, quella del telelavoro, la mobilità, per citarne alcuni.
La FLC CGIL ci sarà, come sempre, per tutti, con il sostegno di tutti i lavoratori.