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Signor Presidente, Signori Ministri,
Noi ricercatori precari, assegnisti di ricerca e dottorandi, ci rivolgiamo al Governo per chiedere il rispetto della nostra dignità di lavoratori, dei nostri diritti, della nostra passione.
Da anni intere generazioni di ricercatori sono vittime delle scelte più scellerate della politica. Il blocco delle assunzioni di ricercatori ha determinato il ricorso sempre più frequente a contratti precari, a basso costo e con scarse tutele. La riforma Gelmini ha generato un’Università povera e ineguale, dove le opportunità si concentrano in poche aree del Paese, mentre intere regioni vengono abbandonate al proprio destino. Pochissimo si è fatto sul fronte della valorizzazione della ricerca nel sistema imprenditoriale e produttivo italiano. In altre parole, i tagli alla ricerca sono diventati tagli al futuro del nostro Paese.