Dopo i drammatici anni della pandemia, che hanno dimostrato quanto sia importante il ruolo dello Stato nazionale e del suo sistema di Welfare, e nonostante la crescita esponenziale delle disuguaglianze sociali e territoriali, torna incredibilmente di attualità il tema dell’autonomia differenziata.
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Un suicidio che ha tanti responsabili
La FLC CGIL Toscana esprime il suo profondo cordoglio per la morte della professoressa Cloe Bianco, la cui terribile vicenda abbiamo appreso dai giornali. Il demansionamento della professoressa Bianco, avvenuto in seguito al suo coming out su sollecitazione di alcuni genitori, rivoltisi all’assessora all’Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità del Veneto Elena Donazzan e causa prima della serie di eventi che hanno portato Bianco a darsi la morte, chiama tutti noi sindacati a riflettere profondamente sulle discriminazioni che nel nostro paese colpiscono le persone transgender anche sui luoghi di lavoro. Tali discriminazioni appaiono ancora più gravi e inaccettabili in un contesto come quello della scuola pubblica che la nostra Costituzione, all’art. 34, proclama essere “aperta a tutti” e che invece ha escluso dal proprio corpo docente chi con coraggio e franchezza ha rivendicato il proprio diritto ad avere “pari dignità sociale”, come affermato dall’art. 3.
In quanto FLC CGIL Toscana non vogliamo che la morte della professoressa Bianco sia ricordata nella memoria collettiva soltanto come un tragico gesto individuale, ma riteniamo doveroso che essa diventi l’occasione per interrogarci nuovamente su quello che noi sindacati possiamo e dobbiamo fare oggi per difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici quali che siano le loro identità di genere.