In Toscana sono una quarantina le scuole a rischio accorpamento, e si teme la perdita di oltre 200 posti di lavoro tra Ata, docenti, dirigenti, Dsga. La Flc Cgil: “Così si aumentano le diseguaglianze, si sguarniscono ulteriormente di servizi le aree più periferiche e si crea un problema occupazionale. Serve una mobilitazione di istituzioni e cittadinanza contro questo disegno del Governo, è solo l’antipasto dell’autonomia differenziata contro la quale lanciamo una apposita raccolta firme”
Firenze, 10-2-2023 – Con l’ultima Legge di Bilancio, per risparmiare sul personale, viene innalzata da 600 a 900 la soglia minima di studenti, per una scuola, per poter contare su un proprio Dirigente scolastico ed essere autonoma, anche se il governo in teoria lascia alle Regioni la possibilità di intervenire in base a proprie scelte politiche o esigenze. “E’ micidiale la portata di questo intervento del Governo, contro la cui Manovra il 16 dicembre scorso abbiamo scioperato. In tanti casi accorpare le scuole vuol dire che nei luoghi più periferici alcune verranno chiuse. A partire dall’anno scolastico 2024-25 si rischia un massacro”, dice Pasquale Cuomo, segretario generale di Flc Cgil Toscana. Ed in Toscana a rischio accorpamento, tra i 472 istituti della regione (tra comprensivi e superiori), ce ne sono una quarantina, in base alle stime sui nuovi parametri. Su questa strada, si apre anche un problema di lavoro: a rischiarlo, secondo le stime del sindacato su base regionale, circa 150 addetti Ata e una cinquantina di docenti (oltre a una quarantina di dirigenti scolastici e altrettanti Dsga).
“Accorpare gli istituti e tagliare sugli organici significa che alcune scuole rischiano di chiudere, lasciando sguarnite soprattutto aree interne che già soffrono di scarsi servizi. Così si aumentano le diseguaglianze già presenti anche nella nostra regione. Inoltre, su questa strada si crea anche un preoccupante problema occupazionale. La scuola, insieme alla sanità, è un presidio fondamentale dello Stato e per la cittadinanza, che andrebbe difeso”, spiega Cuomo, che aggiunge: “L’opinione pubblica, le famiglie e le scuole stesse devono prendere coscienza di questo problema, chiediamo a Comuni, Anci, Upi e Regione di mobilitarsi insieme a noi per difendere la scuola come valore pubblico e spingere il Governo a ritirare questo progetto”.
Il segretario generale di Flc Cgil Toscana conclude così: “Questa situazione è solo l’antipasto di ciò che rischia di accadere con i piani sull’autonomia differenziata: la Flc sta contrastando da tempo questa prospettiva, con il sostegno alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare promossa del Coordinamento per la democrazia”. La raccolta firme è online a questo link https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC (si fa tramite Spid), in programma anche allestimenti di banchini.