Nell'allegato (di seguito) il Giornalino della FLC Lucca e Massa Carrara di Ottobre 2015
Nell'allegato (di seguito) il Giornalino della FLC Lucca e Massa Carrara di Ottobre 2015
Ieri 9 ottobre 2015, la Rete degli Studenti Medi è scesa in piazza per manifestare la propria avversità alla L. 107/15, così detta “La buona scuola”. La CGIL ha aderito ufficialmente insieme ad altre associazioni convinta che, il pensiero dei giovani, non vada usato per sentirsi moderni e volti al futuro, ma ascoltato e accompagnato con discrezione imparando e insegnando reciprocamente. Era presente la FLC CGIL (scuola, università ricerca alta formazione artistica e musicale), la FILLEA (edili), la FILT (trasporti), il dipartimento giovani della CGIL e la segreteria provinciale.
Nei Collegi Docenti di inizio d’anno ci troviamo a dover deliberare su materie contenute nella legge 107: manteniamo salda la nostra dignità e non abbandoniamoci al senso di rassegnazione che ci assale di fronte all'avanzare degli eventi.
Ci sono alcune azioni che possiamo attuare, scuola per scuola, nel valutare le proposte fatte dai dirigenti scolastici ,al fine di arginare gli effetti negativi della legge 107, confidando, nel contempo, in un esito positivo delle azioni legali che i sindacati, unitariamente,stanno già avviando (v. documento unitario http://www.flcgil.it/files/pdf/20150825/documento-unitario-risparmiamo-alla-scuola-gli-effetti-piu-deleteri-della-legge-107-15.pdf )
Un grande lutto per la FLC, per i compagni, per i lavoratori e le lavoratrici dell’Università
Elio Rucci ci ha lasciati. È morto ieri sera nella sua Bari, lasciando in tutti i compagni e le compagne che lo hanno conosciuto uno strazio profondo.
Elio, probabilmente più di chiunque altro, ha rappresentato e rappresenta la CGIL nell’Università.
Le vicende degli ultimi giorni (dovremmo però dire degli ultimi anni) ci hanno indotto a fare alcune riflessioni, che vogliamo condividere con i lavoratori dell’Ateneo.
Ci sono sindacati che combattono per tutti e quelli che invece si rivolgono solo ai propri iscritti, quelli che demagogicamente si presentano come coloro che tutelano solo alcune categorie, cercando di risolvere solo gli specifici problemi corporativi, e ci sono i sindacati che cercano di mantenere una visione di insieme, che cercano di guardare all’Università come una comunità di componenti di pari dignità e valore che contribuiscono, secondo le proprie capacità e competenze, al buon funzionamento dell’Ateneo.