Riportiamo di seguito e nell'allegato il parere del Gruppo di studio docenti dell'IPSAR Matteotti, condiviso dal collegio docenti dell'IIS Da Vinci - Fascetti che ha espresso altresì "preoccupazione per le conseguenze che tale riforma potrà avere sia sul percorso formativo degli studenti sia sul personale della scuola": preoccupazioni che, come FLC CGIL Toscana, abbiamo già avuto modo di evidenziare a più riprese e che continuano a trovare puntuale riscontro tra il personale degli istituti scolastici della provincia di Pisa e di tutta la Toscana.
“RIFORMA VALDITARA”
Il Disegno di Legge Valditara approvato in Senato il 31 gennaio (e in discussione alla Camera entro la fine del mese di Aprile) prevede l’“Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale […] costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione”. Il disegno di legge:
- Riguarda istituti tecnici e professionali
- Prevede che l’istruzione superiore diventi QUADRIENNALE, con sperimentazione avviata a partire dall’anno scolastico 2024/2025 (i nuovi percorsi quadriennali, secondo quanto dichiarato non dovrebbero incidere sulla dotazione organica dei docenti).
- Prevede l’introduzione di docenti sotto contratto con le singole scuole provenienti dal mondo del lavoro e dalle aziende del territorio, senza prevedere alcun percorso di formazione pedagogica.
- I ragazzi che avranno concluso il percorso quadriennale non potranno accedere all’esame di stato se non previa validazione di INVALSI. oppure iscriversi direttamente agli ITS Academy.
LE CONSEGUENZE SAREBBERO A NOSTRO AVVISO DELETERIE PER LA NOSTRA UTENZA E PER IL CORPO DOCENTE.
- Il percorso formativo riservato agli studenti non liceali risulterebbe impoverito, dato che nella stragrande maggioranza i ragazzi si fermeranno a quattro anni senza arrivare al diploma.
- L’opportunità della prosecuzione biennale (4+2) è a nostro parere fittizia, dato che pochissimi potranno/vorranno permettersi di accedere agli ITS (costi, tempi, necessità lavorativa).
- L’istruzione diverrebbe così semplice formazione professionalizzante, con ampliamento delle ore di stage e tirocinio esterno a discapito della formazione educativa.
- I soggetti privati farebbero ingresso massiccio nei percorsi formativi pubblici, cioè nella scuola statale.
- Il ruolo dell’INVALSI risulterebbe espanso e alterato: all’istituto verrebbe demandato persino il giudizio conclusivo e l’eventuale ammissione all’esame di maturità esautorando di fatto il ruolo del consiglio di classe.
- La professionalità docente e la libertà di insegnamento risulterebbero gravemente impoverite.
- I percorsi di istruzione risulterebbero frammentati a discapito del sistema unitario pubblico
- Percorsi diversi e coesistenza (almeno momentanea) di classi “riformate” e non determinerebbero Caos organizzativo nella strutturazione complessiva, demandata alle singole istituzioni locali
Gruppo di studio docenti del Matteotti