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Le seguenti Organizzazioni sindacali della provincia di Pisa hanno immediatamente stigmatizzato la scelta del Sindaco di Crespina Lorenzana di non far ammettere alla scuola media di Crespina le studentesse e gli studenti residenti fuori comune. Penalizzando così la continuità didattica degli allievi, che avevano già frequentato la scuola primaria presso l’Istituto Comprensivo Giovanni Mariti che insiste su quattro comuni: Fauglia, Santa Luce, Orciano e Crespina Lorenzana. Dopo aver partecipato ad un incontro in modalità telematica con il Sindaco di Crespina Lorenzana, lo scorso 14 maggio, e aver ricevuto alcune ulteriori spiegazioni lo scorso 20 maggio, rimane evidente che non ci sono reali problemi di sicurezza per non concedere la terza sezione alle scuole medie, così come previsto nel progetto di realizzazione del nuovo edificio, costruito con finanziamenti pubblici.
Le Organizzazioni sindacali stigmatizzano perciò le scelte del Sindaco di Crespina Lorenzana che, neanche tanto velatamente, cerca di entrare in materie molto delicate che non sono di sua competenza. Ossia, in valutazioni non richieste sul modello didattico “Scuola senza zaino”, che è praticato con successo da molti anni dall’Istituto Mariti. Bisogna ricordare infatti che la libertà di insegnamento è garantita dalla Costituzione, perciò entrare surrettiziamente contro questo diritto universale vuol dire camminare sul filo del rasoio dell’autoritarismo.
Come ha saggiamente affermato Piero Calamandrei:
La scuola è un organo costituzionale, perché produce il sangue della nostra democrazia. Dunque, il suo flusso non può e non deve essere arrestato, pena l'alterazione del tessuto democratico.
A conferma di quello che diciamo, ci giungono anche voci che la stessa politica di esclusione inizi ad essere ventilata per la scuola primaria di Cenaia. Crediamo che questo atteggiamento faccia ben riflettere sui pericoli dell’Autonomia differenziata riguardo alla disgregazione del tessuto civile e sociale.
Per di più, la spiegazione riguardo al maggior costo scolastico affrontato dal Comune di Crespina Lorenzana a causa della presenza degli studenti “stranieri”, non ha ragion d’essere. Perché nello scorso anno scolastico le spese sostenute sarebbero state le stesse, anche in presenza dei soli allievi residenti nel comune. Non è un caso che gli amministratori di Fauglia e Santa Luce, anche loro gestori di istituti scolastici, non abbiano fatto simili ragionamenti. Evidentemente comprendono bene che il diritto all’istruzione non ha confini o barriere. Inoltre il tasso di denatalità, se non invertito, porterà alla progressiva chiusura di alcune scuole e quindi all’impoverimento culturale, economico e sociale dei comuni più piccoli. Bisognerebbe perciò aumentare l’attrattività scolastica invece che ridurla.
Per tutti questi motivi, le seguenti Organizzazioni sindacali sono contrarie alle scelte del Sindaco di Crespina Lorenzana e continueranno la loro battaglia per una scuola democratica, aperta e intesa come luogo di integrazione.
FLC CGIL - FSUR CISL - SNALS CONFSAL - FGU Gilda Unams - COBAS