Riportiamo l'articolo di Andrea Del Monaco pubblicato il 1/9 su Huffington Post
Il Presidente del Consiglio Conte tutelerà i diritti di cittadinanza dei meridionali messi in pericolo dall’autonomia differenziata? Oppure, come nel 2001, il PD (allora Ulivo) allargherà il divario Nord-Sud per rincorrere la Lega con la riforma del Titolo Quinto della Costituzione? Conte, nel discorso al Quirinale come Presidente del Consiglio incaricato, ha promesso un Governo contro le disuguaglianze territoriali, un Governo che ridia centralità al Mezzogiorno. Ecco la prima disuguaglianza che Conte dovrebbe colmare: ogni anno lo Stato, nelle sue varie articolazioni, spende per un cittadino del Centro-Nord 17.065 Euro; nel contempo per un cittadino meridionale spende 13.394 Euro: 3671 Euro di differenza. Come vedremo avanti, se la spesa pubblica per un meridionale fosse pari alla spesa pubblica per un settentrionale, lo Stato ogni anno dovrebbe spendere in più nel Mezzogiorno 76 miliardi di Euro. Per essere coerente, Conte, per rimuovere le disuguaglianze territoriali, dovrebbe rovesciare la ripartizione del bilancio dello Stato e spendere in più al Sud i suddetti 76 miliardi ogni anno. Al contrario, poiché PD e Lega, sull’autonomia differenziata, hanno un’idea simile, vogliono trattenere le tasse e i contributi del Nord nelle regioni del Nord. E così si allargherà la suddetta differenza di 3671 Euro di spesa pubblica pro-abitante e si aggraverà il divario Nord-Sud. Vediamo concretamente con uno sguardo agli ultimi trenta anni.
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