Il Tar della Toscana ha accolto il ricorso presentato lo scorso marzo da un gruppo di circa cento persone tra insegnanti e ata, coadivato dalla Flc Cgil e da altri sindacati, per chiedere l’annullamento della delibera della Provincia di Pisa del 28 novembre 2016 con la quale si era avallato l'accorpamento dell'Istituto tecnico Da Vinci con l'Istituto professionale Fascetti di Pisa.
Secondo la delibera della Provincia, accolta poi dalla Regione, dal prossimo anno scolastico i due istituti avrebbero dovuto condividere dirigenza e segreteria didattica. Decisione che secondo il Tar non ha però seguito un iter burocratico corretto, ossia il coinvolgimento anche degli organi scolastici. Nel percorso che ha portato all’accorpamento dei due istituti, il Tribunale amministrativo regionale scrive che sembra essere mancata la concertazione con le istituzioni scolastiche interessate, che avrebbe dovuto coinvolgere il consiglio d’istituto e il collegio dei docenti delle due scuole.
Questa decisione mette anche al riparo una decina di lavoratori, che sarebbero messi in esubero dalla fusione e perciò da ricollocare in altri istituti. Si tratta perciò di una ordinanza che oltre a tutelare i lavoratori a rischio, consente di fare un passo in avanti verso la democrazia partecipata nella scuola