Lunedì 11 febbraio si terrà a Massa un consiglio comunale straordinario congiunto dei Comuni di Massa e di Carrara, al quale le scuole del territorio sono state invitate a partecipare.
Alla celebrazione della giornata nazionale del 10 febbraio, istituita nel 2004 per la memoria della tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo degli Istriani, dei Fiumani e dei Dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra (1943-1945) e della più complessa vicenda del confine orientale” sono stati giustamente invitati a portare la loro testimonianza diversi esponenti delle associazioni degli esuli e prenderanno la parola tutti i vertici istituzionali della nostra Provincia.
Peccato che a rappresentare l'analisi storica del periodo non siano stati invitati gli studiosi di caratura nazionale che da sempre studiano con serietà questo periodo, ma un egittologo che si è occupato prevalentemente di storia “militare”, soprattutto dei reparti delle Camicie Nere, tale Conte Pierluigi Romeo Colloredo di Mels, famoso molto più per le immagini filo-naziste postate in passato che per le sue pubblicazioni, che peraltro non riguardano i fatti ricordati.
Per meglio apprezzarlo in quanto storico, è possibile dilettarsi con il suo tentativo di ridimensionare le responsabilità italiane sull'uso dei gas in Etiopia su www.storiainrete.com, oppure leggere su “Il Primato Nazionale. Quotidiano sovranista” la squallida ricostruzione della storia dei Cervi che così conclude: “bisogna avere il coraggio di dire, stracciando le cortine della mitologia antifascista e resistenziale, che “papà Cervi” altro non era che un borsaro nero e che i figli, sia pure comunisti, non erano partigiani ma delinquenti comuni......Solo questo. Borsari neri, non combattenti per la “libertà” (ma quale libertà?).”
Ci pare fin troppo evidente il criterio politico che è stato seguito per selezionarlo e preferirlo, solo per fare un esempio, a gente come il prof. Raoul Pupo, Professore di Storia Contemporanea all'Università di Trieste, dal quale certamente avremmo potuto tutti imparare qualcosa in una giornata tanto solenne. La strumentalizzazione di una giornata che dovrebbe servire invece a creare e preservare la memoria condivisa di vicende tanto dolorose e complesse ci offende tanto quanto la difesa dei fascisti in Etiopia e la denigrazione della famiglia Cervi.
Per questo invitiamo come CGIL tutti i cittadini e come FLC in particolare i Dirigenti scolastici ed i docenti di Massa Carrara a boicottare la celebrazione organizzata dal Comune di Massa, con il chiaro intento di offrire una platea insperata ad uno studioso ideologicamente orientato.