La decisione del Consiglio dei Ministri dell'8 gennaio di sospendere la restituzione gli scatti di anzianità percepiti da docenti e Ata è un atto dovuto ma non è la soluzione per fermare questa operazione di pirateria politica e contrattuale.
L’iniziativa delle organizzazioni sindacali, la reazione del personale della scuola, le prese di posizione decise da parte delle forze politiche, a partire dal neo segretario del PD Matteo Renzi, hanno determinato il dietrofront del Governo.
Sarà sciopero se questa decisione non sarà definitiva e non si estenderà anche al ripristino degli scatti 2012 e 2013 e agli altri tagli delle buste paga dei lavoratori. In assenza di risposte concrete, nelle prossime ore avvieremo le procedure con il tentativo di conciliazione.
I motivi della nostra protesta riguardano anche altre questioni altrettanto gravi che colpiscono il personale della scuola: la restituzione delle posizioni economiche Ata, il mancato pagamento degli stipendi e delle ferie ai supplenti, la riduzione del salario di posizione ai dirigenti scolastici.
Cifre alla mano con le operazioni sopra citate si tagliano quasi 950 milioni di euro alla scuola: 700 milioni per blocco degli scatti 2012 e 2013, 158 milioni per il mancato pagamento delle ferie ai supplenti, circa 50 milioni per il blocco posizioni economiche degli Ata e 16 milioni per il blocco del salario dei dirigenti scolastici.
Tutte le forze politiche si sono impegnate davanti al Paese a non tagliare più neanche un euro alla Scuola Pubblica. Lo stesso impegno era stato assunto dalla Ministra Carrozza. Ma i fatti vanno in direzione opposta con tagli ulteriori, riduzioni dei diritti e blocco dei contratti nazionali
È arrivato il momento di tradurre le dichiarazioni di principio in fatti: bloccare definitivamente il taglio in busta paga, ripristinare gli scatti 2012 e 2013, pagare regolarmente i supplenti e liberare i soldi già stanziati dai contratti nazionali.
E' necessario pertanto investire risorse fresche per valorizzare e riconoscere il ruolo sociale svolto da migliaia di docenti e Ata impegnati tutti i giorni a far funzionare il bene più prezioso di un Paese democratico: la scuola pubblica.
Siamo pronti a indire lo stato di agitazione e mobilitazione permanente e ad aprire un serrato confronto nei Collegi Docenti e negli altri Organi collegiali per valutare l'eventuale blocco delle attività aggiuntive in essere.
Tutto dipenderà, dunque, dalla serietà delle proposte che ci farà il Governo, sperando che la smetta di imbrogliare le carte per imporre di manovra in manovra, di circolare in circolare solo tagli alle retribuzioni e ai diritti.
Ci attendiamo un'urgente convocazione da parte della Ministra Carrozza per sapere come intende mettere fine a questo balletto indecente di responsabilità che si scarica sulle condizioni salariali e normative del personale della Scuola.
In Toscana la restituzione degli scatti coinvolge circa 4.000 persone, ma in realtà il “blocco” coinvolge l'insieme dei 50.000 lavoratori della scuola. La soluzione giuridico/tecnica che il Governo dovrà trovare deve prevedere il riconoscimento giuridico ed economico degli anni 2012 e 2013.
Inoltre sono centinaia i precari, supplenti temporanei, che stanno aspettando ancora di riscuotere gli stipendi arretrati.
Sono centinaia i lavoratori ATA che dovranno restituire (a decorrere dal 2011, dai 1.400€ ai 4.200€ a seconda del profilo) i soldi ricevuti per effetto della progressione economica conseguita per merito, con il superamento di un concorso, che ha permesso loro di ottenere l'attribuzione della prima e seconda posizione economica.
Sono oltre 5.000 i precari in Toscana con incarico annuale che non riceveranno il pagamento delle ferie.
In Toscana, ad oggi, nelle nostre scuole ci sono ca. 500.000 studenti, di cui oltre 11.000 disabili.
Sono distribuiti in ca. 3.000 plessi scolastici divisi in 483 Istituzioni Scolastiche Autonome.
Nelle scuole lavorano circa 37/38.000 docenti di posto comune, oltre 5.000 docenti di sostegno, 12.400 unità di personale ATA.
In questi numeri lavorano ca. 5.000 docenti precari e oltre 600 unità di personale ATA (la situazione dettagliata è riportata in questa tabella in formato pdf)
Questi sono oramai numeri costanti, per questo da anni chiediamo di fare qualcosa per il precariato offrendo alcune soluzioni:
- stabilizzazione di tutti i precari annuali, attraverso la creazione dell'organico funzionale, oppure
- contratti pluriennali per i precari, di due/tre anni, in maniera da rendere più stabile il lavoro delle Scuole.