L’Assemblea sindacale unitaria delle istituzioni scolastiche della provincia di Grosseto, indetta per il giorno 22 settembre 2015 da Flc Cgil, Cisl Scuola, (Uil Scuola?), Gilda Unams e Snals Confsal, che ha visto una partecipazione molto numerosa di docenti e personale A.T.A., valuta in modo decisamente negativo sia per il metodo che per i contenuti la riforma del governo Renzi sulla “Buona scuola”. Infatti, la legge 107/2015:
- è stata approvata con il ricatto della fiducia su un unico voto su un maxiemendamento con un articolo e 212 comma, nonostante l’opposizione di tutto il popolo della scuola pubblica manifestatasi, in particolare, con il 70% di adesioni allo sciopero del 5 maggio e con lo sciopero degli scrutini;
- prevede un modello di scuola caratterizzato da aziendalizzazione, gerarchizzazione (con un uomo solo al comando, il preside -manager ) e competizione individuale tra i docenti.
Dopo 6 anni senza contratto nazionale e anche in seguito all’incostituzionalità del blocco dei contratti pubblici sancita dalla sentenza della Corte Costituzionale, l’ Assemblea chiede a gran voce l’immediata apertura delle trattative per il rinnovo del CCNL per il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori della scuola, diminuito in media del 30% rispetto al 1990.
L’Assemblea ha discusso delle diverse modalità per ridurre all’interno delle scuole gli effetti più negativi della riforma, con particolare riferimento al Comitato di valutazione, al POF triennale, all’organico di potenziamento, all’alternanza scuola lavoro ed invita docenti, Ata, rappresentanti dei genitori e degli studenti negli organi collegiali a utilizzarle in modo flessibile nei diversi contesti delle varie scuole.
L’ Assemblea ritiene, però, indispensabile anche la prosecuzione della mobilitazione all’esterno delle scuole, per cui invita gli organismi nazionali delle OO. SS. a consolidare l’azione unitaria e ripetere la straordinaria esperienza del 5 maggio e dello sciopero degli scrutini, indicendo una giornata di mobilitazione generale della scuola con manifestazione nazionale e sciopero nel mese di ottobre.
L’Assemblea valuta positivamente la proposta di vari quesiti referendari strutturati in modo da superare il giudizio di ammissibilità della Corte e da abrogare gli aspetti più negativi della “Cattiva scuola”, nell'intento di coinvolgere tutta la società civile nella difesa del modello di scuola previsto dalla Costituzione Repubblicana.
L’ Assemblea ritiene:
- inaccettabile che la legge di stabilità, oltre a tagliare 2020 posti Ata in organico di diritto, impedisca la sostituzione del personale Ata per i primi 7 gg di assenza per i Collaboratori Scolastici, per sempre per gli Assistenti Tecnici e per gli Assistenti Amministrativi (salvo che in organico di diritto vi siano meno di 3 Ass. Amm., il che non avviene quasi mai) e la sostituzione del docente per il primo giorno di assenza, creando gravi problemi per il normale funzionamento delle scuole e per la stessa sicurezza di chi le scuole le frequenta; chiede, pertanto, di ripristinare in toto la possibilità di nominare supplenti;
- che la “Cattiva scuola” non abbia risolto il problema del precariato, sia perché ha creato la figura del “precario di ruolo ricattabile”, con incarichi triennali anche non rinnovabili per i neo assunti, sia perché ha lasciato migliaia di precari nelle graduatorie, di cui molti condannati alla disoccupazione; per cui, chiede, nel rispetto della sentenza della Corte Europea di Giustizia, l’assunzione di tutti i precari docenti e Ata con 36 mesi di servizio;
- che la legge Fornero abbia prodotto il sostanziale blocco del turn-over generazionale, sia impedendo adeguate assunzioni, sia determinando l’innalzamento dell’età media del personale, che è attualmente la più alta in Europa; per cui chiede la modifica integrale della legge Fornero;
- che la scuola dell’ Infanzia, oggetto di delega legislativa, debba essere inclusa nei percorsi d’istruzione della scuola statale dell’obbligo, contro ogni ipotesi di regionalizzazione e stravolgimento del suo ruolo educativo;
- inoltre l'Assemblea ritiene inaccettabile l'aver sottratto alla contrattazione la materia sulla mobilità, generando così in tutto il personale grande preoccupazione ed incertezza.
Grosseto, 22/09/2015