Dopo mesi di lavoro sul tema dell'edilizia scolastica, attraverso la campagna regionale La scuola in piedi, la Rete degli Studenti Medi Toscana, insieme ad altre rappresentanze studentesche, ha ottenuto una risposta importante dalla Regione: lo stanziamento di 60 milioni di euro provenienti da fondi europei per risanare gli edifici scolastici di tutta la Toscana. Nonostante il grande traguardo raggiunto, il loro lavoro non si ferma:"#ètempodiunascuolainpiedi” è il nome dell’iniziativa che ha avuto luogo lo scorso sabato 2 aprile in molte piazze della Toscana per far capire a tutta la cittadinanza quanti disagi creino le scuole pericolanti e quanto quotidianamente sia leso il nostro diritto a frequentare scuole sicure.
A fianco degli studenti sono scesi in piazza giovani writers che hanno messo a disposizione la loro creatività per un’azione di denuncia, occupando le piazze centrali di Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa e Prato con pannelli raffiguranti immagini significative delle fatiscenti condizioni di molti edifici scolastici che, nelle prossime settimane, verranno distribuiti alle scuole ritenute più problematiche da questo punto di vista.
L’iniziativa “#ètempodiunascuolainpiedi”, portata avanti con la collaborazione di FLC-CGIL e FILLEA-CGIL Toscana, è strettamente legata alla campagna nazionale della Rete degli Studenti Medi La stagione dei diritti che si pone come obiettivo proprio quello di riportare al centro del dibattito e di promuovere una serie di diritti fondamentali necessari alla definizione e alla tutela della condizione studentesca. Tra questi, fondamentale è proprio il diritto ad una scuola sicura come luogo di apprendimento per gli studenti e luogo di lavoro per i docenti e tutto il personale ATA. Elisa Porciatti, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi Toscana, afferma: "ancora oggi chiediamo alla Regione un tavolo di monitoraggio che ci coinvolga nei processi di manutenzione degli edifici, perché riteniamo che lo studente sia e debba essere parte attiva della comunità scolastica e quindi portavoce dei suoi problemi”.