Una fermata simbolica, alle 12 di oggi, mercoledì 4 dicembre, in tutti i luoghi di lavoro della Toscana, per manifestare il dolore per le vittime del rogo di Prato e ribadire un no chiaro e netto allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
E’ l’iniziativa lanciata dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e rivolta ai lavoratori, ma anche a tutti i toscani, da attuare domani, nel giorno in cui Prato ricorderà con il lutto cittadino i 7 morti sul lavoro nel rogo del Macrolotto.
“La Toscana del lavoro si fermi –dicono i segretari regionali delle tre confederazioni Alessio Gramolati (Cgil), Riccardo Cerza (Cisl) e Vito Marchiani (Uil)- per esprimere la propria solidarietà ai sette lavoratori cinesi morti nel rogo al Macrolotto e per ribadire che nel lavoro, non deve esserci sfruttamento, non deve esserci mancanza di diritti e di legalità, non deve esserci violazione della dignità della persona, indipendentemente dal colore della pelle, dalla nazionalità e dalla comunità di appartenenza.”
“E’ un principio valido in ogni parte del mondo – dicono Gramolati, Cerza e Marchiani - ma che oggi siamo chiamati a riaffermare nella nostra Toscana: finché una sola persona sarà sfruttata e ridotta in schiavitù, la nostra coscienza non potrà essere in pace.”
Nel pomeriggio, alle 18,30, Cgil, Cisl e Uil di Prato hanno organizzato una marcia silenziosa che partirà da via Pistoiese (angolo Via Bonicoli) per concludersi con la deposizione di una corona di fiori al monumento ai caduti sul lavoro in piazza San Niccolò.