Le politiche degli ultimi anni hanno devastato scuola, università, ricerca e afam intervenendo con tagli epocali e blocco del turn over, con il tentativo di andare verso una privatizzazione dei saperi. Questo attacco fatto di depauperamento delle risorse ha ulteriormente peggiorato le condizioni dei lavoratori, soprattutto dei precari presenti nei nostri settori, stratificando una condizione fatta di contratti a tempo determinato (soprattutto nel settore scuola), e tutta la gamma delle più disparate forme contrattuali, tra cui co.co.co,co.co.pro, partita IVA, prestazione occasionale, lavoro gratuito. Inoltre, gli assegni di ricerca e le borse di studio sono spesso vere e proprie forme di lavoro subordinato.
Restiamo contrari alla legificazione del rapporto di lavoro (Stato Giuridico): rivendicare la piena contrattualizzazione di tutti i profili professionali dei settori della conoscenza, dal Collaboratore Scolastico al Docente Universitario (che attualmente non è contrattualizzato), significa lavorare per il superamento dell'uso improprio delle varie forme contrattuali nei nostri settori. A parità di mansioni non possono esistere forme contrattuali diverse.
I ministri e i governi cambiano, ma le logiche sono sempre le stesse, con meccanismi assolutamente inadeguati e confusi che si sono susseguiti in tutti questi anni, che hanno condannato ad esempio, decine di migliaia di aspiranti insegnanti della Scuola a pagare immotivate e salatissime rette alle Università, per poi ottenere, alla fine di percorsi anche molto gravosi, nessuna reale garanzia di accesso all'insegnamento e ad un lavoro stabile.
Le diverse riforme che hanno investito i nostri comparti hanno diminuito i diritti del personale precario (basti pensare alle questione ferie, ai diritti sindacali e alle retribuzioni) o li hanno negati (borsisti ed assegnisti non hanno ferie e malattia), la mancanza di risorse, l’introduzione di nuove forme di reclutamento hanno generato una situazione nella quale i precari sono gli uni contro gli altri, tipica di tutti i settori della conoscenza. Questa contrapposizione tra precari, di fatto, giova a chi l’ha generata perché fa perdere di vista chi è il vero “nemico“ e il forte rischio è che nel giro di brevissimo tempo si trasformi in una forma di “cannibalismo“ tra poveri.
Il Direttivo Regionale della FLC-CGIL della Toscana nel riconoscere che la soluzione del precariato deve passare anche attraverso la solidarietà di tutti, perché la soluzione non è la divisione ma l’occupazione per tutti, continua nel suo impegno sostenendo le mobilitazioni e le lotte in campo, promuovendone di proprie che vadano oltre gli impegni generici a favore del precariato dei Settori della Conoscenza che siano finalizzate:
1) ad una netta inversione di tendenza rispetto agli investimenti nell'Istruzione Pubblica, nella Ricerca, nell’Università e nell’AFAM che, rispondano all'aspettativa dei precari che da anni profondono professionalità in questi settori portando all'assunzione a tempo indeterminato di decine migliaia di lavoratori del mondo della conoscenza. In particolare nella scuola è necessario raggiungere un organico stabile legato alle effettive necessità, con la reintroduzione delle necessarie compresenze e la riduzione del numero di alunni per classe nella scuola, lo sblocco del turn-over e la netta riduzione dell'età di pensionamento;
2) a persistere nella ferma opposizione a proposte di reclutamento che prevarichino le norme costituzionali, a partire dalla chiamata diretta e, per quanto riguarda la Scuola, diffondere e confrontarsi con i precari sulla proposta di reclutamento per la quale la FLC Nazionale ha richiesto alle forze politiche l’apertura di un tavolo di confronto e nella quale, oltre a ribadire il no alla chiamata diretta, è presente la proposta di un piano di stabilizzazione per coloro che da anni lavorano nel mondo della scuola e anche una prospettiva di lavoro a tempo indeterminato per i nuovi abilitati, oltre che il superamento della distinzione tra organico di diritto e di fatto, per il superamento delle nomine al 30 Giugno in favore di nomine annuali;
3) ad adottare tutte le iniziative contro il pagamento di quote per partecipare a percorsi di abilitazione;
4) a riaffermare la netta contrarietà alla riforma Gelmini (L. 240/2010), prevedendone la cancellazione o comunque la sostanziale modifica in alcune delle sue parti, soprattutto in quella che rende la figura del “ricercatore” un precario permanente e la parte che riguarda gli organi di governo degli atenei, che oltre a continuare prevedere un peso diverso del voto del personale T/A per la elezione degli organi, li esclude dal CdA.
5) a trovare forme trasparenti del reclutamento dei docenti dell’università e ricercatori degli enti pubblici di ricerca, visto che il Decreto sulla pubblica amministrazione cancella l’Abilitazione scientifica nazionale, assolutamente iniqua e opaca nei meccanismi, senza indicare una nuova forma di reclutamento.
6) a sostenere le azioni perseguite dalla FLC Nazionale affinché il Governo si adegui alla normativa europea procedendo celermente alla stabilizzazione di tutto il personale con i requisiti previsti;
7) a procedere al rinnovo dei contratti nazionali di lavoro del personale della scuola, università, ricerca, Afam con principi inclusivi, con l'obiettivo di garantire parità di diritti tra personale di ruolo e non.
A tale fine il Direttivo:
- parteciperà con i propri componenti e i precari in genere alla Assemblea Nazionale del 9 Luglio a Roma.
- impegna la segreteria regionale a convocare entro il mese di settembre 2014 le strutture regionali di comparto per individuare per affrontare specifici approfondimenti sui temi sopra esposti
- impegna il direttivo tutto a sollecitare le segreterie provinciali affinché le tematiche sopra esposte siano discusse nelle conferenze zonali
- convocherà il Coordinamento dei Precari Regionale per condividere l'ampia produzione di materiali della FLC Nazionale, discuterne i contenuti, costruire i contributi specifici alla discussione, valutare l'adesione alle iniziative nazionali e alla proposta di nuove.
Approvato dal Direttivo Regionale del 7 luglio 2014 con 29 Voti favorevoli e 1 contrario