COMUNICATO STAMPA della FLC CGIL Nazionale - Il Ministro Valditara, come è ormai sua prassi, saltando le regole che presiedono a corrette relazioni sindacali, scrive al personale della scuola per annunciare trionfalmente di aver assunto, nella sua sovrana solitudine, la magnifica decisione di elargire specifici benefits a favore di docenti, ATA e dirigenti. Si tratta di sconti sui treni e sugli aerei (in convenzione con ITA, Trenitalia e Italo) e sconti per l’acquisto di beni di consumo e l’utilizzo di servizi nei mercati e negli agriturismi per il momento in via sperimentale (in convenzione con la Coldiretti) con la prospettiva di estendere ulteriormente sia i benefit sia gli operatori commerciali.
Interventi di un buon papà che è pensoso della condizione dei lavoratori della scuola e che è convinto, come egli scrive, di “restituire” così facendo, “autorevolezza a docenti dirigenti e amministrativi e tecnici” dimenticando, peraltro, i collaboratori scolastici e gli educatori.
Da un recente incontro avuto con il ministro Valditara sulla questione salariale nella scuola avevamo avuto un’altra impressione, che il suo impegno sarebbe stato quello di ottenere risorse importanti per il Contratto 2022-2024 e non qualche scampolo con cui si crede di tenere buona la categoria.
Riteniamo un insulto questo modo di procedere.
Insulto al personale che chiede di recuperare il potere di acquisto, che, come certificano i dati OCSE di solo un mese fa, è diminuito del 4% mentre è aumentato di altrettanti punti a livello europeo arrivando a perdere, senza recupero, ben 4/5.000 euro annui per ciascun lavoratore, visto che l’inflazione cumulata si attesta oltre il 18%.
Insulto alla legge che non viene rispettata: il salario si contratta e non si elargisce paternalisticamente.
Insulto al Sindacato a cui si fa un discorso ufficiale e poi, con procedura autoritaria, si scavalca.
Se questa è l’ennesima bandierina propagandistica per nascondere la mancanza di stanziamenti per i salari dei lavoratori, sappia che non accetteremo di scambiare le risorse per il Contratto con un piatto di lenticchie, in senso, purtroppo, non figurato. Anche per queste ragioni saremo in piazza sabato 7 ottobre per rivendicare, non gentili concessioni, ma quello che ci spetta.