Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL e della FLC CGIL Toscana
Università di Siena. Il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli e il segretario regionale della Flc Cgil Toscana, Pasquale Cuomo, in una nota commentano quanto è accaduto: "scritte inneggianti al fascismo e al duce, messaggi omofobi e sessisti, graffiti neri sugli arredi e una bandiera dell'Unione Europa gettata per terra: una dipendente delegata Rsu della Flc Cgil ha trovato così il suo ufficio. E tra le scritte vergate c'era anche 'Fuori la Cgil'. Siamo di fronte ad una becera e pericolosa ripetizione dell'attacco squadrista e fascista alla sede nazionale della Cgil del 9 ottobre".
Secondo i due segretari Sinopoli e Cuomo, "non è una ripetizione in tono minore solo perché accaduta a Siena, città dalla grande storia e tradizione democratica e antifascista. Questa è una ripetizione vile, codarda, politicamente organizzata e messa in atto come preciso tentativo intimidatorio, innanzitutto contro una persona, in secondo luogo contro una lavoratrice, in terzo luogo contro una rappresentante sindacale della Flc Cgil. L'intimidazione è chiara e il messaggio evidente: i fascisti sono ancora ovunque e pericolosamente attaccano i luoghi di lavoro, i centri del sapere libero e impegnato come l'Università, la Cgil, e in questo caso una donna, per ciò che ella rappresenta. Noi - come in quel 9 ottobre del 2021 - non ci faremo intimidire. Alla nostra delegata di Siena vorremmo intanto far sentire la nostra solidarietà e il nostro abbraccio, quelli di tutti gli iscritti alla Flc e alla Cgil, quelli di tutti i sinceri antifascisti d'Italia, preoccupati per l'ennesimo assalto squadrista. Ora basta. Tutte le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. Non è la Cgil a dover uscire dalle università e dai centri del sapere - come hanno scritto vilmente gli autori del saccheggio - ma i fascisti, quelli che usano la violenza come atto politico e la forza come unico sfogo alle proprie frustrazioni. Perché di questo si tratta, oggi come ieri".
Infine, concludono Sinopoli e Cuomo: "la violenza politica e i fascisti non passeranno. A pochi giorni dalla celebrazione del 25 aprile, della Liberazione, rivendichiamo, qui ed ora, il diritto di chiedere, al governo e al Parlamento, lo scioglimento immediato delle organizzazioni fasciste e neofasciste. Perché questi atti vengano non solo censurati, ma evitati, oggi e per sempre".