Nei giorni precedenti la stampa ha dato molta pubblicità all’accordo ratificato tra l’associazione nazionale presidi e l’ENI. Si tratta di un “programma congiunto di incontri sui temi della sostenibilità ambientale dedicato alle scuole italiane” per affiancare le scuole e formare i docenti sulla crisi climatica.
L’FLC CGIL Toscana esprime la contrarietà a questo progetto, una società multinazionale come ENI, responsabile come le altre dei cambiamenti climatici e della contaminazione del pianeta attraverso l’estrazione senza limiti dei combustibili fossili, non può formare docenti sulla sostenibilità ambientale la riconversione ecologica e sulla crisi climatica in atto.
Rivendichiamo in maniera positiva l’introduzione, dal prossimo anno, di studi sui cambiamenti climatici in forma obbligatoria nelle scuole, ma riteniamo alquanto grave che soggetti come ENI siano chiamati in causa per svolgere questo compito. La riconversione ecologica, la crisi climatica e la sostenibilità ambientale sono argomenti estremamente seri sui quali da anni scienziate/i, attiviste/i lavorano e lottano per una giustizia climatica e sociale.
Per tutti questi motivi, l’FLC CGIL Toscana prende le distanze ed esprimere la contrarietà a questo progetto. Le scuole come le università e gli enti di ricerca in sinergia, devono essere elementi motori per la creazione di una coscienza diffusa su questi temi e la scuola è il primo tassello di questo mosaico.