Alla fine hanno deciso: Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Prato, presieduto dal prefetto Rosalba Scialla, ha autorizzato la manifestazione di Forza Nuova “contro l’immigrazione” che si terrà nella città toscana il pomeriggio di sabato 23 marzo. Dalla Prefettura si spiega che non sono stati “ravvisati motivi per non concedere l’autorizzazione” auspicando il senso di “responsabilità di tutti”.
Dispiace leggere queste parole scritte da un alto Funzionario di questa nostra Repubblica, che dovrebbe prioritariamente difendere con tutti gli strumenti che la Democrazia mette a sua disposizione quei principi di Libertà, Uguaglianza, Solidarietà e Cittadinanza che stanno alla base della nostra Costituzione e che sono stati il risultato sofferto di un conflitto sanguinoso e crudele che causato molte vittime.
Dispiace anche prendere atto che si è preferito ascoltare il “vento del cambiamento” che spira nel Palazzo del Viminale piuttosto che le voci dei molti Sindaci, della Chiesa, dell’ANPI ,delle migliaia di cittadini che hanno firmato petizioni contro e delle decine di Associazioni che hanno preso posizione contro lo svolgimento di quella che è subito parsa come una rozza trovata per commemorare i 100 anni dalla Fondazione dei Fasci di Combattimento.
Dispiace che si sia potuto pensare che tutto questo non sarebbe stato vissuto come uno sfregio, una profonda ferita per la città di Prato, che ha contribuito alla lotta antifascista con lo sciopero generale dei lavoratori contro il regime nel marzo 1944 ; che ha avuto centinaia di cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti e 29 partigiani che furono impiccati a Figline a poche ore dalla Liberazione della città.
Ma la città ha trovato il modo di reagire e trovare la forza di rispondere a questa provocazione. Per questo l’appello a tutta la cittadinanza e a tutte quelle realtà antirazziste e antifasciste del territorio a partecipare compatti e uniti alla manifestazione antifascista indetta per sabato 23 marzo a Prato in Piazza Delle Carceri a partire dalle ore 15 per manifestare “(in)tolleranza zero” e a mostrare ancora una volta il volto di una città aperta, solidale e antifascista.
Noi siamo lavoratori dei settori della Conoscenza , della Scuola, Università, Ricerca e Alta Formazione Artistica e Musicale. Noi dobbiamo sentire ancora più di altri questo bisogno di fronteggiare chi vuole rimettere gli orologi indietro ad un tempo che non può e non deve ritornare più. Per questo sono sicuro che ciascuno di noi saprà esattamente cosa fare. Non è più, se mai c’è stato, tempo per i sofismi ed i distinguo. Oggi (ma forse è sempre stato così) “non possiamo non dirci partigiani “
Daniele Monticelli
Segretario Generale FLC CGIL Toscana