di Gigi Caramia e Anna Maria Santoro
Poiché ci giungono da varie parti richieste di chiarimento in relazione alla gestione dei progetti europei soprattutto in merito alla partecipazione delle varie componenti sia in fase di elaborazione sia in fase di attuazione dei PON, pensiamo sia utile fare una ricognizione dei termini della questione richiamandone le linee fondamentali.
Innanzitutto pensiamo vada fatta chiarezza sulle competenze dei vari soggetti che operano nella istituzione scolastica e che a vario titolo sono interessati all’elaborazione- implementazione dei PON.
Sono gli Organi collegiali, come per ogni progetto, ad avere la prerogativa decisionale nell’approvazione o meno di adesione ai PON. Ricordiamo che le istituzioni scolastiche possono approvare un’unica delibera, anche ad inizio anno scolastico, con la quale si dichiarano disponibili ad aderire alle attività proposte dall’Autorità di Gestione e ad inserirle nel PTOF.
Il Dirigente Scolastico rende edotto il personale, docente e ata, della possibilità per la scuola di aderire ai progetti.
E’ il Collego dei Docenti a deliberarne la partecipazione inserendoli nel PTOF nella fase della sua elaborazione (e ciò può avvenire con le modalità che lo stesso collegio si è dato).
L’assemblea del personale Ata va informata e deve essere messa nelle condizioni di discuterne in fase di elaborazione dei progetti per la parte che riguarda il coinvolgimento delle segreterie, degli assistenti tecnici e dei collaboratori scolastici.
E’ il Consiglio di istituto che ne delibera la partecipazione ai bandi nella fase di approvazione definitiva del PTOF.
La prerogativa decisionale in merito ai progetti è senz’altro del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto, ma non è più possibile procedere all’approvazione dei progetti, compreso i PON, senza essersi preoccupati di coinvolgere il personale ata nella fase assembleare di inizio d’anno o comunque qualora intervengano novità che non siano stati previste o delegate al Dirigente scolastico o al DSGA. E ciò perché il nuovo Contratto Istruzione e Ricerca del 19 aprile 2018, in linea generale, ha voluto esaltare l’importanza del personale Ata introducendo il concetto di comunità educante (di cui anche il personale ata è parte integrante) e, in particolare, perché la formalizzazione della assemblea ata di inizio d’anno ha costruito una sede specifica, che, seppure non ha poteri decisionali, tuttavia è momento importante di coinvolgimento del processo.
In secondo luogo va presa in considerazione la tempistica nuova e la nuova procedura che il CCNL ha introdotto nella gestione dei progetti di scuola e quindi anche dei PON.
Anzi, su di essi, proprio per evitare ogni equivoco, il CCNL ha sancito che le risorse dei PON sono oggetto di contrattazione integrativa.
Questo fatto, essere oggetto di contrattazione integrativa, comporta che sui PON si eserciti anche l’informazione e il confronto, oltre che la stessa contrattazione.
Riassumiamo come.
In sede di informativa e confronto con il DS è opportuno evidenziare le ricadute e l’aggravio di lavoro che l’approvazione dei progetti PON potrà avere sul personale -specie ATA- anche al fine di valutare le «condizioni di fattibilità» e prevedere, tra le spese gestionali del progetto stesso, una quota di risorse da destinare a riconoscere al lavoro di tutto il personale chiamato a supportare l’attuazione del progetto.
Naturalmente, onde evitare contenziosi, qualora tale procedura non sia stata seguita, anche perché siamo in fase di prima applicazione del CCNL e, nel corso dell’anno, si dovessero incontrare delle difficoltà di gestione (ad esempio un mancato coinvolgimento del personale ata in fase di elaborazione/approvazione del progetto, oppure la scarsa forza organica del personale di segreteria, ecc), il confronto contrattuale rimane la strada maestra per individuare i percorsi di superamento delle difficoltà. Ciò perché, se è dannoso per l’immagine della scuola non portare a termine dei progetti su cui ci si è impegnati con soggetti interni ed esterni (alunni, famiglie, Miur, USR, fornitori ecc.) è pur vero che, per il prosieguo delle attività e per il futuro, non può contemplarsi un processo decisionale che non faccia i conti con le disponibilità e le condizioni di fattibilità dei progetti PON come di ogni progetto.
Resta ferma la nostra battaglia per la semplificazione di questi progetti densi di adempimenti a dir poco vessatori che mettono a dura prova la tenuta delle amministrazioni scolastiche.
Per affrontare tali tematiche, nei prossimi giorni, chiederemo uno specifico incontro all’Autorità di Gestione del PON “Per la scuola.
Innanzitutto pensiamo vada fatta chiarezza sulle competenze dei vari soggetti che operano nella istituzione scolastica e che a vario titolo sono interessati all’elaborazione-
Sono gli Organi collegiali, come per ogni progetto, ad avere la prerogativa decisionale nell’approvazione o meno di adesione ai PON. Ricordiamo che le istituzioni scolastiche possono approvare un’unica delibera, anche ad inizio anno scolastico, con la quale si dichiarano disponibili ad aderire alle attività proposte dall’Autorità di Gestione e ad inserirle nel PTOF.
Il Dirigente Scolastico rende edotto il personale, docente e ata, della possibilità per la scuola di aderire ai progetti.
E’ il Collego dei Docenti a deliberarne la partecipazione inserendoli nel PTOF nella fase della sua elaborazione (e ciò può avvenire con le modalità che lo stesso collegio si è dato).
L’assemblea del personale Ata va informata e deve essere messa nelle condizioni di discuterne in fase di elaborazione dei progetti per la parte che riguarda il coinvolgimento delle segreterie, degli assistenti tecnici e dei collaboratori scolastici.
E’ il Consiglio di istituto che ne delibera la partecipazione ai bandi nella fase di approvazione definitiva del PTOF.
La prerogativa decisionale in merito ai progetti è senz’altro del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto, ma non è più possibile procedere all’approvazione dei progetti, compreso i PON, senza essersi preoccupati di coinvolgere il personale ata nella fase assembleare di inizio d’anno o comunque qualora intervengano novità che non siano stati previste o delegate al Dirigente scolastico o al DSGA. E ciò perché il nuovo Contratto Istruzione e Ricerca del 19 aprile 2018, in linea generale, ha voluto esaltare l’importanza del personale Ata introducendo il concetto di comunità educante (di cui anche il personale ata è parte integrante) e, in particolare, perché la formalizzazione della assemblea ata di inizio d’anno ha costruito una sede specifica, che, seppure non ha poteri decisionali, tuttavia è momento importante di coinvolgimento del processo.
In secondo luogo va presa in considerazione la tempistica nuova e la nuova procedura che il CCNL ha introdotto nella gestione dei progetti di scuola e quindi anche dei PON.
Anzi, su di essi, proprio per evitare ogni equivoco, il CCNL ha sancito che le risorse dei PON sono oggetto di contrattazione integrativa.
Questo fatto, essere oggetto di contrattazione integrativa, comporta che sui PON si eserciti anche l’informazione e il confronto, oltre che la stessa contrattazione.
Riassumiamo come.
- Una volta che la scuola abbia avviato la procedura di partecipazione al bando, il DS deve attivare sui PON l’istituto dell’informazione (art 22 comma 9 lettera b2)
- Subito dopo, il DS deve attivare l’istituto del confronto (art 22 comma 8 lettera b1) al fine di discutere i criteri di individuazione del personale che, da una parte, elaborerà il progetto (anche con lo scopo di individuare una possibile retribuzione con il FIS della figura del progettista, tenuto conto che le risorse del PON non prevedono risorse dedicate), e, dall’altra, potrà partecipare allo stesso progetto
- Acquisire di nuovo l’informazione una volta che sia pervenuta a scuola la comunicazione dell’accettazione del progetto e relativo finanziamento al fine di valutare le risorse destinate al personale
- Contrattare l’ammontare della remunerazione destinata alle singole attività e alle figure previste dal progetto diverse da quelle riconosciute a costi standard (art 22 comma 4 lettera c3)
In sede di informativa e confronto con il DS è opportuno evidenziare le ricadute e l’aggravio di lavoro che l’approvazione dei progetti PON potrà avere sul personale -specie ATA- anche al fine di valutare le «condizioni di fattibilità» e prevedere, tra le spese gestionali del progetto stesso, una quota di risorse da destinare a riconoscere al lavoro di tutto il personale chiamato a supportare l’attuazione del progetto.
Naturalmente, onde evitare contenziosi, qualora tale procedura non sia stata seguita, anche perché siamo in fase di prima applicazione del CCNL e, nel corso dell’anno, si dovessero incontrare delle difficoltà di gestione (ad esempio un mancato coinvolgimento del personale ata in fase di elaborazione/approvazione del progetto, oppure la scarsa forza organica del personale di segreteria, ecc), il confronto contrattuale rimane la strada maestra per individuare i percorsi di superamento delle difficoltà. Ciò perché, se è dannoso per l’immagine della scuola non portare a termine dei progetti su cui ci si è impegnati con soggetti interni ed esterni (alunni, famiglie, Miur, USR, fornitori ecc.) è pur vero che, per il prosieguo delle attività e per il futuro, non può contemplarsi un processo decisionale che non faccia i conti con le disponibilità e le condizioni di fattibilità dei progetti PON come di ogni progetto.
Resta ferma la nostra battaglia per la semplificazione di questi progetti densi di adempimenti a dir poco vessatori che mettono a dura prova la tenuta delle amministrazioni scolastiche.
Per affrontare tali tematiche, nei prossimi giorni, chiederemo uno specifico incontro all’Autorità di Gestione del PON “Per la scuola.