A tutte le Iscritte, a tutti gli Iscritti
Il 9 febbraio 2019 torniamo a Roma in piazza e lo facciamo per contestare le scelte operate dal Governo con la Legge di stabilità del 31 dicembre scorso e per aprire un confronto serio e di merito: in quella Legge la Scuola, l'Università e la Ricerca sono le grandi assenti, in quanto non figurano investimenti né per i rinnovi contrattuali (ricordo che il nostro CCNL è scaduto lo scorso 1° gennaio), né per l'edilizia scolastica e neanche per la stabilizzazione del personale Docente e ATA precario. Su questo ultimo tema, la FLC ha presentato una proposta specifica (#StabilizziamolaScuola) che stiamo facendo conoscere con una campagna di assemblee in tutta Italia e che ha visto la Toscana protagonista in questo mese, con gli appuntamenti di Pistoia, Firenze, Pisa e Livorno.
Questa è una manovra approvata al buio dal Parlamento, con il voto di fiducia che ha chiuso la partita. I nuovi saldi di bilancio voluti dall’Europa per non incorrere nella procedura d’infrazione, il mantenimento nominale di alcuni punti dirimenti secondo il governo, hanno finito per produrre una legge di bilancio sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio economico e sociale. Una manovra che ci “regala” un indebitamento ulteriore di ben 53 miliardi per i prossimi due anni.
Inoltre con la cosiddetta quota 100 non è stata toccata la Legge Fornero: non si affronta in maniera organica il tema della previdenza e si evitano di dare risposte alle nuove generazioni e a chi ha percorsi professionali caratterizzati da lavori discontinui, dal lavoro povero e tanta precarietà.
Nel decreto è presente un riferimento alla legislazione specifica della scuola e dell’AFAM, ma il mancato diritto all’uscita dal 1° settembre/1° novembre 2019 potrebbe essere determinato dai tardivi interventi del MIUR e a cascata dalle tardive certificazioni del diritto a pensione da parte dall’INPS. Per questo personale abbiamo chiesto al MIUR la riapertura delle istanze di dimissioni dal servizio entro il 28 febbraio 2019.
La Cgil chiede un confronto con il Governo, perché "si chiamano Governo del cambiamento ma non stanno cambiando quasi nulla e quando lo fanno è in peggio". “Anche sul reddito di cittadinanza, non critichiamo la lotta contro la povertà, non diciamo che non si deve fare il provvedimento, ma critichiamo come lo si sta facendo", perché "oggi si è poveri anche lavorando. […] Sopratutto serve lavoro, per cui bisogna far ripartire gli investimenti pubblici e privati”. Queste le parole del nostro Segretario Generale Maurizio Landini.
Il Governo che ha disertato anche il Congresso della Cgil ha fatto l’ennesima scelta sbagliata. Ora dovrà fare i conti con la mobilitazione indetta dai sindacati a Roma per il 9 febbraio: sarà una grande manifestazione perché c'è una grande voglia di cambiamento e sarà l'occasione per Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Governo che si apra un vero confronto con i Sindacati, come aveva promesso il premier Conte nello scorso mese di Dicembre . Per arrivare a un cambiamento vero e dare una risposta convincente e strutturale al problema dei problemi: come creare lavoro.
Per tuttto questo è importante rendersi conto che questa non è la “solita” manifestazione, ma la strada per un percorso importante e unitario a sostegno di proposte precise. “Il governo ha tutto il diritto di decidere ciò che più ritiene opportuno, ma ha anche il dovere di parlare con chi rappresenta oltre 12 milioni di persone”. (Landini)
E poi c’è la grande questione dei Migranti e di come questo Governo sta rispondendo ai grandi cambiamenti del nostro tempo.
Il mondo della Conoscenza si sta mobilitando per cercare di dare delle risposte e si stanno moltiplicando le iniziative in tutta Italia; noi abbiamo un compito in più: quello di svolgere una funzione di sentinella e di evidenziare quei campanelli d’allarme che mettono in pericolo i cardini su cui si fondano le regole di civiltà che hanno caratterizzato gli ultimi 70 anni di storia dell’Europa.
Per questo abbiamo deciso di attribuire alla presenza in Piazza San Giovanni il 9 febbraio prossimo un valore aggiunto di testimonianza di quei valori di accoglienza e di inclusione che hanno sempre costituito il tratto costitutivo del nostro vivere nel Sindacato e nella Società; quei valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo che sono nella Costituzione.
Per questo ti aspettiamo dietro questo striscione che la FLC Toscana ha deciso di portare a Roma:
Daniele Monticelli
Segretario Generale FLC Toscana
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Per informazioni sui trasporti, invitiamo a rivolgersi alle FLC provinciali ( http://m.flcgil.it/sindacato/dove-siamo/toscana.flc ) oppure direttamente alla Camere del Lavoro