Con la sentenza n. 213 del 22.11.2018 (nel link sopra) la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Perugia in merito alla trattenuta del 2,5% della retribuzione dei lavoratori pubblici in regime di TFR.
In particolare si segnala che la rivendicazione era stata avanzata da alcuni dipendenti della Provincia di Perugia, dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale e del Comune di Bastia Umbria i quali erano stati assunti dopo il 31.12.2000 e sin dall'inizio in regime di trattamento di fine rapporto (TFR).
I lavoratori avevano chiesto al giudice del lavoro di accertare la illegittimità della trattenuta del 2,5% operata dal datore di lavoro pubblico a carico della loro retribuzione lorda mensile.
Secondo il giudice remittente, la normativa intervenuta in materia avrebbe dovuto ritenersi incostituzionale in quanto lesiva degli artt. 3 e 36 della Costituzione.
La Corte Costituzionale intervenendo sul merito della vicenda ha dichiarato la stessa non fondata. In particolare a parere della Corte: "Nella sede negoziale, nell'alveo delle indicazioni offerte dall'art. 26, comma 19, della legge n. 448 del 1998, sono state definite le misure atte a salvaguardare il principio dell'invarianza della retribuzione netta e a contemperare la tutela dei diritti retributivi e previdenziali dei lavoratori pubblici con la salvaguardia della sostenibilità del sistema complessivamente considerato".
"Quanto alla denunciata discriminazione dei lavoratori beneficiari del TFR -aggiunge la Corte- si deve osservare che l'eterogeneità della struttura, della base di calcolo e della disciplina dei regimi del TFR e del TFS, confermata anche dal laborioso processo di armonizzazione e dalla necessaria gradualità che lo ha governato, preclude la valutazione comparativa sollecitata dal rimettente. Non sussiste, pertanto, la violazione dell'art. 3 Cost., prospettata dal rimettente".
Le conseguenze di tale pronuncia sono inevitabili e saranno destinate ad incidere negativamente anche sulle cause attualmente in corso promosse dagli Uffici Legali a livello territoriale.
La FLC CGIL Nazionale, con l'ausilio del proprio Ufficio Legale, provvederà ad approfondire tutti gli aspetti della vicenda nonché a valutare la possibilità di eventuali ulteriori azioni in proposito.