Nel silenzio generale, la CGIL ha preso posizione contro la spedizione militare italiana in Niger.
"A Camere sciolte, il governo degli “affari correnti” ha deliberato una nuova missione militare in Niger, su cui il Parlamento è chiamato a pronunciarsi in questi giorni.
In Niger sono già presenti truppe francesi e di altri paesi europei, perseguendo una strategia di controllo di un’area del continente africano difficilmente ascrivibile ad un’operazione di “prevenzione” antiterrorismo, mentre ne sono evidenti gli intenti neocoloniali.
Il governo motiva la missione italiana con la sua strategia di esternalizzazione delle frontiere e di lotta ai trafficanti di esseri umani. Ma già gli accordi con il governo Al Serraj e diverse milizie libiche per contenere il flusso di profughi e migranti hanno sollevato pesanti critiche delle organizzazioni internazionali per il mancato rispetto dei diritti umani e, in questi mesi, abbiamo avuto molte prove dello stato di detenzione violenta e schiavistica di centinaia di migliaia di persone, insieme all’aumento della pericolosità e dei rischi delle traversate del Mediterraneo e del numero di morti in mare in proporzione ad una limitata riduzione delle partenze e degli sbarchi.
La missione militare in Niger ha contorni poco chiari nelle sue motivazioni strategiche e inaccettabili se l’obiettivo è quello di impedire alle persone che fuggono da carestie, fame, persecuzioni, terrorismo, sconvolgimenti climatici di cercare rifugio e protezione in paesi europei.
La Cgil esprime la sua contrarietà al coinvolgimento dell’Italia in questa missione e alle politiche che la ispirano e chiede ancora una volta che il governo italiano e le istituzioni europee cambino radicalmente il loro approccio al tema delle migrazioni, garantendo corridoi umanitari e canali legali di accesso all’Italia e all’Europa, nel pieno rispetto dei diritti umani di tutti e con politiche lungimiranti che guardino anche al declino demografico del continente."
Approvata all'unanimità dal Direttivo nazionale della CGIL
Roma, 16 gennaio 2018