Il Tribunale di Prato ha accolto il primo ricorso proposto dall’ufficio legale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL per conto di una lavoratrice precaria della scuola, iscritta alla FLC CGIL di Prato, riguardante il cosiddetto “Bonus mamme”: un’importante vittoria che riconosce la disparità di trattamento operata dall’amministrazione scolastica ai danni di una collaboratrice scolastica a tempo determinato che, pur in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente, era stata esclusa dall’applicazione dell’esonero contributivo.
Sia la FLC CGIL di Prato che la FLC CGIL nazionale hanno espresso grandissima soddisfazione per questa sentenza che rappresenta un importante passo verso il pari trattamento tra il personale di ruolo e quello a tempo determinato, che rappresentano una parte significativa dell’organico complessivo della scuola (in cui è precario un lavoratore su quattro )
Di seguito e nell'allegato, l'articolo di A. Palumbo uscito su La Repubblica Firenze del 13 gennaio 2005 in proposito