Dal primo di settembre il governo Renzi attiverà il taglio dei distacchi nei comparti pubblici del 50% rispondendo alle richieste di “morigeratezza” degli italiani. FLC CGIL, come sempre si adeguerà alla legge come è giusto che sia in un paese civile.
Si tratterà di un risparmio di circa 113 milioni di euro per tutto il comparto pubblico. Per la FLC a livello nazionale i distaccati sono 241 e se consideriamo circa 50000 euro annui lordi di spesa a testa diremmo che si tratti di un risparmio di circa 12 milioni di euro.
I nostri iscritti, dal primo di settembre, troveranno la metà di quanto offerto fino ad oggi in termini di risposta ai propri bisogni, vedremo se questi risparmi torneranno agli italiani (cosa mai accaduta fino ad oggi) e in che forma, visto che i CCNL non sembrano una priorità per il governo.
Intanto abbiamo ascoltato le discutibili idee del sottosegretrio Reggi
http://www.flcgil.it/regioni/emilia-romagna/reggio-emilia/governo-renzi-sulla-scuola-indietro-tutta.flc
Lungi da noi in ogni caso pensare che il taglio alla spesa pubblica debba essere evitato.
Intanto chiariamo che tutti noi distaccati della scuola dell'università della ricerca dell'AFAM (noi a Livorno siamo in 2) siamo lavoratori e lavoratrici che hanno un posto di lavoro, e lì torneremo. I posti verranno sottratti ai precari che ci sostituiscono. Mariella che tutti/e conoscete per la sua competenza, disponibilità e gentilezza, tornerà a scuola. Quindi il suo telefono sarà spento e faremo a meno della sua preziosa presenza. Ne godranno certamente studenti e studentesse, un po’ meno i nostri iscritti/e. Rimarrà da sola Patrizia. Certo fa enormemente dispiacere che a fronte di una crescita di iscritti (quasi triplicati durante la nostra attività), ci indeboliremo per scelte politiche fatte da un governo che si reputa sia di sinistra. Certo indebolirsi non sarà obbligatorio, potremmo anche scegliere tutti insieme di dimostrare che le tutele sono di nostro primario interesse (e non i privilegi che non ci appartengono).
Tornando al lavoro, non ci farà specie allontanarci eventualmente di 50 km, andiamo in giro per la provincia quasi quotidianamente (e la ns Livornese è lunga e stretta, isole comprese). Evitiamo di pensare, quando una persona accetta un’attività sindacale, che abbia aspirazioni e cerchi la poltrona, le nostre non sono affatto comode e in termini di retribuzione quasi tutti percepiamo lo stesso stipendio (a parte qualche dirigente ai massimi livelli che guadagna poco di più con differenziali pagati dalle iscrizioni volontarie dei lavoratori/trici). La cosa certa è che i nostri uffici hanno accessi intensi e i nostri telefoni sono bollenti. Molto spesso ci ritroviamo a giornate di lavoro di 10/12 ore senza mai dire no a nessuno e cercando di risolvere migliaia di situazioni composite complesse umane.
Le segreterie delle scuole, tagliate, denigrate, caricate di lavori impropri, che spetterebbero ad altri, molto spesso si servono di noi per alleggerirsi di un po' di lavoro che non riescono a sostenere, da ora in poi anche loro saranno più sole.
Il lavoro di consulenza sarà diminuito per forza e daremo la precedenza a quello prettamente sindacale (contratti, accordi, difesa dei lavoratori tramite vertenze.....). Ce ne scusiamo fin da ora, difficile mantenere gli standard fino ad ora garantiti, e sarà gioco forza abbandonare i servizi non dovuti in funzione del lavoro strettamente sindacale.
In questi giorni, per esempio, abbiamo supportato le domande di inserimento in II e III fascia dei precari docenti, ed abbiamo ricevuto centinaia di persone in tutte le sedi della provincia, solo in due persone, Livorno, Cecina, Piombino Elba, supportate da due volontarie che essendo in produzione ovviamente dedicano poco più di tre pomeriggi in due su tutta la provincia, (le ringraziamo per la loro dedizione). Sarebbe inoltre utile ricordare che i nostri distacchi furono concordati e non estorti
La ministra Madia, forte di ben 30.000 email, mai mostrate ai sindacati, indica come priorità per la spending review il taglio delle tutele sindacali, ma intanto gli sprechi veri e i privilegi non sono toccati, tanto meno i finanziamenti pubblici ai partiti, che vengono rinviati al 2017 e con un prelievo del 2 per mille dalla dichiarazione dei redditi (in questo caso c’è stato un referendum vero)
A fronte di 39 milioni di italiani in età da lavoro, una percentuale di lavoratori attivi del 55,3%, pari a circa 21 milioni e mezzo, un tasso di sindacalizzazione che si attesta intorno al 30% (paria a più di 6 milioni e mezzo di iscritti volontari)……30 mila persone hanno deciso. Questa è l’Italia: chi ha da protestare, spesso senza aver approfondito i temi che contesta, si scatena sui web.
Gli altri tacciono.
Buone ferie.