- Il piano delle attività didattiche realizza l’equa distribuzione tra tutti i docenti, con lo scopo di contenere il massivo utilizzo delle supplenze
- E’ necessario stabilire dei criteri affinché tutti i docenti della scuola partecipino ai momenti collegiali e valutativi. Nel caso in cui dal potenziato arrivino docenti abilitati in classi di concorso non curricolari, devono essere regolamentati orari, sedi e momenti collegiali e partecipativi. Il progetto a cui partecipano è del collegio
- I collegi devono adottare un regolamento di funzionamento dei propri lavori. Il DS deve informare il collegio sui posti scaturiti dall’organico di diritto e dal potenziamento (e sull’effettiva copertura) specificando che sono tutti insegnanti con pari dignità e fanno parte dell’organico dell’autonomia, che non suddivide i docenti tra titolari e potenziamento.
- Nel regolamento sarà importante garantire la corretta informazione tra tutti i gradi di scuola presenti nell’istituzione scolastica, i tempi e i modi di convocazione degli organi collegiali, come predisporre l’ordine del giorno, lo svolgimento dei lavori, regolamentazione degli interventi e la modalità di votazione. Particolare attenzione nei comprensivi e negli ISIS in cui le divisioni favoriscono la mancanza di consapevolezza. Stabilire i tempi di stesura del verbale, favorendone la visione e la conservazione.
- Le attività di potenziamento devono essere coerenti con quanto stabilito dal PTOF, pertanto è importante sensibilizzare i collegi dei docenti affinchè tutte le ore siano impiegate nelle attività discusse e approvate.
- E’ necessario verificare la coerenza tra i criteri della chiamata diretta e le priorità individuate dal PTOF e nel piano di miglioramento
- Nel caso in cui non ci sia coerenza, il collegio deve fare una delibera che evidenzi lo scostamento, chiedendone la modifica
- Bonus: il Collegio Docenti è l’organo preposto a elaborare le scelte di natura pedagogico-didattica; a tal fine, è necessario promuovere una discussione sulle procedure di assegnazione del bonus ed eventualmente deliberare una motivata proposta di modifica dei criteri, da indirizzare ai Comitati di Valutazione come previsto dalla normativa (FAQ 16 del MIUR: “il comitato può, discrezionalmente e senza vincolo, decidere di considerare eventuali proposte presentate dagli organi collegiali di istituto o da altro soggetto”). Tale operazione sarà favorita nelle istituzioni scolastiche nelle quali è stato sottoscritto, tramite la nostra modulistica (clicca per leggere il documento unitario), un impegno tra i membri del comitato di valutazione e il collegio
- Nei criteri relativi all’assegnazione del bonus devono essercene alcuni raggiungibili dall’intero collegio
- Le attività formative promosse dal collegio devono perseguire il miglioramento professionale per facilitare il raggiungimento degli obiettivi inseriti nel Piano di Miglioramento ed essere coerenti con il quadro contrattuale; devono pertanto essere inserite nel piano annuale delle attività. Al di fuori, devono passare dal collegio e dalla contrattazione d’istituto, al fine di evitare la prestazione gratuita o pagata con scelte unilaterali.
RSU
- E’ importante fare richiesta scritta del tabulato di assegnazione del bonus. Non esiste privacy, i soldi sono pubblici e devono essere rendicontati. La RSU ha diritto all’accesso ai dati sensibili
- E’ necessario verificare che i criteri del bonus (e possibilmente della chiamata diretta) siano pubblicati sul sito. Se così non fosse, dovrà essere richiesto
- La tempistica relativa alla formazione deve essere oggetto di specifica sequenza contrattuale di scuola
- In caso di docenti che insegnano materie non curricolari utilizzati in modalità disagiate (da noi sempre sconsigliate), è necessario prevedere il dovuto incentivo legato alla particolare situazione
- E’ importante insistere affinché anche per il corrente anno scolastico l’assegnazione del bonus passi dalla contrattazione
- Inserire nei contratti la clausola di salvaguardia relativa all’arrivo di nuove risorse che incidano sulla retribuzione del personale, razionalizzandone l’utilizzo al fine di garantire una equa distribuzione a tutto il personale (docenti e ATA)
ATA
La legge 107/15 non ha previsto nuove risorse specifiche nella contrattazione d’Istituto da destinare al personale Ata. Però l’attribuzione del bonus, che riguarda solo il personale docente, può liberare delle somme nel FIS da impiegare nell’organizzazione dei servizi scolastici, tecnici e amministrativi della scuola.
Tenuto conto delle nuove esigenze della scuola determinate dalla legge 107/15, dei tagli di organico e delle misure restrittive alle supplenze brevi previsti dalla legge di Stabilità 2015, i fondi del FIS, pur continuando a essere ripartiti con i criteri stabiliti in precedenza, dovranno essere riparametrati anche quest’anno a favore del personale Ata.
In conseguenza, la contrattazione d’Istituto dovrà tenere nella dovuta attenzione il lavoro Ata, trovando le giuste imputazioni retributive e organizzative, nel rispetto delle clausole nazionali che prevedono, anzitutto, la disponibilità di questo personale all’assunzione di ulteriori incarichi.
Al fine di consentire la regolare funzionalità operativa delle scuole, la corretta programmazione delle risorse e una loro equa ripartizione nella contrattazione, tutti i piani di lavoro e le attività/prestazioni aggiuntive o d’intensificazione di lavoro del personale Ata, andranno monitorati con particolare interesse.
La legge 107/15 ha difatti introdotto nuove e maggiori attività/prestazioni per questo personale, pur non prevedendo risorse specifiche per remunerarlo. Soprattutto, dovranno essere tenute sotto controllo da parte delle RSU:
- le prestazioni Ata derivanti dall’apertura delle scuole per le attività extra scolastiche estive;
- le attività di supporto al Piano Nazionale Scuola Digitale che comportano una serie di azioni e d’incombenze aggiuntive a carico dei profili di AA e AT;
- le Reti di Scuole per la gestione comune di personale e per l’attività istruttoria di alcune attività amministrative, che possono intensificare il lavoro a titolo gratuito dei Dsga e AA e ridurre ancora il personale delle segreterie;
- il potenziamento dell’offerta formativa e lo sviluppo della didattica laboratoriale, che coinvolge tutti i profili.
In aggiunta, occorrerà vigilare sull’aggravio dei carichi di lavoro degli Ata provenienti dall’insufficienza di organico, dal momento che quest’anno sono stati restituiti solo 5.182 posti dei 9.078 integrati lo scorso anno nell’organico di fatto. Questo servirà a impedire che il personale Ata sia obbligato a svolgere attività aggiuntive senza la propria disponibilità e senza remunerazione.