“Dimensionamento delle scuole: mi impegno per ottenere una deroga perché si tenga conto delle peculiarità di questa provincia”: a dirlo è il segretario nazionale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, che ha partecipato a una riunione con i lavoratori della scuola del territorio.
“Il Segretario generale Sinopoli – chiarisce una nota della Flc – ha partecipato al direttivo provinciale di Grosseto per condividere le linee guida che la FLC si sta dando su questioni importanti a livello nazionale, come quella del precariato del personale scolastico e degli investimenti nel mondo della scuola. Ma l’incontro è stato anche l’occasione per approfondire le problematiche specifiche della nostra provincia, in particolare il tema più urgente del dimensionamento scolastico. Il piano della Regione Toscana, recependo le indicazioni di legge, prevede un accorpamento degli istituti in base al numero di alunni: il requisito minimo per mantenere l’autonomia degli istituti è di 400 alunni per le scuole di montagna e di 600 per le altre zone”.
“Il segretario provinciale Cristoforo Russo ha fatto presente come le peculiarità demografiche della Maremma non possano allinearsi con i requisiti di legge. “Una delle caratteristiche della nostra provincia è la bassa distribuzione demografica su un’estensione vasta di territorio – spiega Russo –, che quindi pone i nostri plessi scolastici un una posizione critica rispetto ai numeri richiesti, ma al tempo stesso la loro presenza risulta ancora più importante nel sostegno ai territori svantaggiati. Il dirigente scolastico è prima di tutto un riferimento didattico ed organizzativo, per questo deve lavorare in un istituzione che sia omogenea e coerente con il territorio di riferimento”.
La Flc di Grosseto, in occasione dell’incontro, ha chiesto al Segretario nazionale Sinopoli di farsi portavoce per indire un tavolo tecnico con la Regione Toscana e l’Ufficio Scolastico Regionale, per definire una deroga all’attuale legge che rispetti le peculiarità del territorio grossetano “Mi sono impegnato con i colleghi di Grosseto perché la loro legittima richiesta sia ascoltata in Regione e non solo: mi farò promotore anche a livello nazionale per far sì che la legge possa essere cambiata tenendo presente delle tante specificità che esistono in Italia – dichiara Francesco Sinopoli-. Il dimensionamento scolastico implica, per gli Istituti che non rispettano i requisiti minimi di alunni, la perdita di autonomia, quindi viene meno la figura del Preside, del DSGA e di tutta una serie di attività che inficiano il buon servizio della scuola. Quindi il risultato è il risparmio di due figure professionali, mentre il territorio si impoverisce. Occorre un tavolo tecnico – continua Sinopoli – perché la comunità scolastica ha bisogno di riconoscersi in un territorio, gli agglomerati scolastici creati dagli accorpamenti burocratici non costruiscono identità, ma diffidenza. La regione Toscana deve assumere l’iniziativa per fermare il declino della scuola pubblica determinato dai processi di dimensionamento che è il frutto di un taglio pianificato all’istruzione. Inoltre – conclude il Segretario nazionale – se si continua a legare dimensione e diffusione delle scuole alla tendenza demografica si asseconda lo spopolamento di intere zone del nostro paese: il sud e tutte le aree interne in particolare”.
“Facendo una fotografia della situazione attuale degli istituti in provincia di Grosseto – prosegue la nota – sono già evidenti alcuni casi in cui l’accorpamento ha prodotto delle criticità, con scuole che lavorano su territori molto vasti come l’istituto “Zuccarelli” di Pitigliano che ha un totale di circa 400 alunni, ma opera su un territorio di oltre 600 km2, oppure per il comprensivo di Manciano che copre una superficie di 559 km2, in entrambi casi si tratta di estensioni più grandi di tutto il comune di Grosseto”.
“La scuola è come la sanità: sono servizi essenziali che non possono sottostare al mero calcolo matematico – conclude Cristoforo Russo-. Lo Stato ha il dovere di assicurare a tutti i cittadini il diritto allo studio: auspico che le Istituzioni a tutti i livelli ascoltino le nostre osservazioni e che si possa definire una nuova regolamentazione dell’accorpamento scolastico”.