La FLC CGIL richiede un incontro al MIUR per discutere le criticita' del regolamento in via di approvazione. Di seguito, riportiamo, per opportuna conoscenza, la comunicazione inviata al Ministero.
La FLC-CGIL manifesta il proprio disappunto per le modalità con cui l’Ente ha proceduto alla definizione del Regolamento di Organizzazione e del Personale di cui all’oggetto, in ragione del mancato accoglimento delle osservazioni avanzate già a suo tempo da questa organizzazione. Certamente un limite al diritto all’informazione e al confronto, stante la estrema delicatezza dell’argomento in discussione, ovvero il Regolamento di Organizzazione e del Personale che rappresenta uno degli strumenti primari di programmazione e gestione dell’Ente. Il testo in questione si trova oggi nella vostra disponibilità, essendovi stato inviato nei giorni scorsi dall’Indire per l’analisi e l’approvazione formale del merito del Regolamento, che spetta a codesto Ministero in quanto vigilante sull’operato dell’Ente. E’ per queste ragioni che la scrivente Organizzazione Sindacale si rivolge a questa direzione con l’auspicio che possano trovare la giusta attenzione i rilievi che sono stati mossi con spirito di collaborazione a suo tempo all’INDIRE, al fine di consentire nel migliore dei modi lo svolgimento del ruolo di vigilanza assegnato dalla legge al Ministero. Per questo sottoponiamo alla sua attenzione le principali osservazioni e le inviamo in allegato anche la nota di dettaglio che a suo tempo fu tramessa all’INDIRE. Le problematiche maggiori del testo del Regolamento che riteniamo debbano essere attenzionate sono:
- Il D.lgs 218/2016 e la Carta Europea dei Ricercatori sono solo richiamati genericamente all’articolo 1 e sostanzialmente disattesi in tutto la strutturazione dell’organizzazione lavorativa attraverso il Regolamento.
- La dotazione di organismi particolari presso gli uffici di Presidenza e di staff al Direttore Generale, oltre ad essere incoerenti con lo Statuto ed estranei ai vincoli determinati dal D.lgs 218/2016, determinano una loro strutturazione ipertrofica, gerarchizzante l’organizzazione della ricerca, non trasparente nella loro costituzione e durata e in alcuni casi non valorizzanti le risorse interne del personale, ma necessitanti un frequente ricorso alle consulenze esterne, come emerge anche dall’ultimo PTA. In particolare appare inutile il “Gruppo di Coordinamento Strategico”, indicato all’art. 3 del Regolamento perché privo di ogni legame con le attribuzioni organizzative prevalenti dell’Ente.
- La concentrazione sulla Presidenza anche della valorizzazione e trasferimento dei risultati della ricerca prefigura una limitazione dell’autonomia di ricerca.
- La gestione e titolarità dei progetti è ambigua e in alcuni punti (artt. 5 e 11) la gestione del budget è affidata a figure che svolgono una funzione di coordinamento o responsabili di strutture, mancando perfino la distinzione organizzativa/decisionale fra la gestione dei progetti in affidamento e la gestione dei progetti di istituto e della “ricerca libera”, promossi dai singoli o da gruppi di ricercatori, che ne dovrebbero essere titolari e competenti per ogni aspetto.
- La separazione dell’Agenzia Nazionale (non meglio definita) dal settore della ricerca prefigura la possibilità di un suo distaccamento dall’Ente e limita le sinergie interne. Vista la delicatezza dell’argomento in questione, riteniamo che sarebbe utile un incontro specifico di chiarimento, per cui avanziamo la richiesta di convocare una riunione sull’argomento. Certi della vostra attenzione, restiamo in attesa di un cortese riscontro.
Distinti saluti.
Gabriele Giannini
Segretario nazionale FLC CGIL