Si annuncia la convocazione di una Conferenza stampa Giovedì 19 aprile, dalle ore 12.30 alle 13.00, presso la sede della CGIL Toscana - Via Pier Capponi 7 - Firenze, per la presentazione del Controsondaggio aperto a tutta la cittadinanza sul valore legale del titolo di studio.
URL per rispondere al questionario:
http://www.di.unito.it/valorelegale
I promotori
Assemblea nazionale per un'Università Bene Comune (http://unibec.temilavoro.it/?p=79), UBC (Unifi), Studenti di Sinistra Università di Firenze, Sinistra Universitaria – UDU Firenze, CSX - Centrosinistra per l'Università!, Forum Docenti e FLC-CGIL Firenze, RSU Università di Firenze, Camera del Lavoro di Firenze
Controsondaggio aperto a tutti i cittadini/e sul valore legale del titolo di studio: l’Assemblea nazionale Università bene comune e le sigle sindacali e studentesche insieme per smascherare gli espedienti ingannevoli sottesi al questionario proposto dal ministro Profumo sul sito del MIUR
Da alcune settimane il sito del Miur ospita un questionario sul valore legale del titolo di studio, organizzato in modo tale che appare realizzato pregiudizialmente al fine di ottenere un risultato scontato: "Sì all'abolizione del valore legale del titolo di studio". L'Assemblea nazionale per un'Università-bene-comune e le organizzazioni sindacali e studentesche hanno pertanto deciso di proporre un loro questionario che risulti viceversa trasparente e senza secondi fini, esponendo esplicitamente gli argomenti sia di chi è favore sia di chi è contrario all'abolizione.
Attraverso l'iniziativa si vuole offrire ad ogni cittadina/o della possibilità di esprimersi in modo diretto su un tema che riguarda il futuro del nostro paese e la qualità della nostra democrazia: garantire o non garantire uguaglianza di opportunità nella formazione scolastica e universitaria alle nuove generazioni?
Da parte nostra, ci siamo già espressi negativamente rispetto all'abolizione del valore legale del titolo di studio. La mossa del MIUR appare infatti rientrare nei piani del processo di privatizzazione dell'istruzione pubblica già in atto, come emerge dal complessivo definanziamento di scuola e università; dal sostanziale azzeramento del fondo per il diritto allo studio; dal blocco del turnover; dalla chiamata diretta degli insegnanti, dai contributi "volontari" delle famiglie per l’ordinario funzionamento delle scuole, e dall'aumento delle tasse universitarie.
Il risultato della cancellazione del valore legale del titolo di studio, in un paese come l'Italia, porterebbe in pochi anni a classificare i diplomati e i laureati solo in base alla scuola o all'ateneo di provenienza, e non alle reali qualità individuali. Verrebbe a realizzarsi così una divisione fra chi potrà permettersi scuole e università di serie A e chi non potrà per ragioni economiche. Un ritorno a un passato che pensavamo ormai superato, quando i figli dei dottori facevano i dottori e i figli degli operai gli operai.
La parola dunque ai cittadini/e ricordando sempre l'articolo 3 della nostra Costituzione, che sintetizza l’agire e l’essere del nostro impegno civile:
"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Per contatti:
- Isabella Gagliardi, Università Bene Comune (Unifi)
- Alberto Tonini, Università Bene Comune (Unifi)
- John Gilbert, FLC-CGIL (Firenze)
Firenze, 12.04.12