Inutile nasconderlo: gli ultimi 4 anni (2008-2011) sono stati difficili e hanno richiesto un grande impegno da parte di tutti i nostri rappresentanti eletti nella RSU di Ateneo.
Un attacco senza precedenti ai diritti e al salario dei lavoratori pubblici (e non solo), al contratto collettivo nazionale, alla Scuola, alla Università e alla Ricerca è stato portato avanti in maniera sistematica dal governo Berlusconi e dai suoi ministri Tremonti, Brunetta e Gelmini.
I provvedimenti legislativi del governo (la “brunetta”, la riforma Gelmini, le finanziarie di Tremonti, solo per citarne alcuni) hanno disegnato un quadro normativo e finanziario punitivo e ostile nei confronti di tutti i lavoratori, riducendo gli spazi di agibilità sindacale e tentando di azzerare i margini di trattativa.
Le già precarie condizioni dell’Ateneo fiorentino, dovute anche a pessime scelte gestionali del passato recente (da noi sempre denunciate) sono state aggravate dai pesanti tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario – FFO - operati dal governo.
Svolgere l’azione sindacale dentro e fuori l’Ateneo in questo contesto non è stato certamente facile. Pure in queste condizioni però siamo stati in grado di porre al centro della nostra rivendicazione i diritti di TUTTI i lavoratori (tecnici-amministrativi, lettori/CEL, personale in convenzione, precari, appaltati) e la difesa del salario e dell’Università pubblica.
Non sono mancati in questi anni il contributo e anche gli stimoli critici da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ateneo: senza la loro convinta partecipazione e il loro appoggio, la nostra azione sarebbe stata parziale, limitata e non efficace.
Molto è stato fatto, molto rimane ancora da fare…
L’AGIBILITA’ SINDACALE è la prima condizione necessaria per la tutela dei lavoratori. Le relazioni sindacali in Ateneo, soprattutto durante la passata gestione Marinelli-Orefice, sono state difficili. La gestione Orefice si è contraddistinta per la rigidità e spesso anche la chiusura nei confronti delle problematiche dei lavoratori, per il tentativo di smantellare (o snaturare) gli accordi sindacali sottoscritti in Ateneo e per la solerzia con cui venivano recepite le veline della Funzione Pubblica. Mantenere in vita gli accordi vigenti (ad es. quello sull’orario o sulla IMA, indennità mensile di ateneo), respingere i tentativi più biechi come quello dell’introduzione della pausa obbligatoria di 10 minuti non è stato né facile né scontato.
IL DIRITTO AL LAVORO E LA LOTTA AL PRECARIATO sono stati per noi delle priorità. La lunga e difficile vertenza portata avanti con determinazione insieme ai precari ha portato il 1 dicembre 2010 all’assunzione di 89 lavoratori precari. Un risultato importante ottenuto con grande fatica e determinazione. Abbiamo avuto un solo e unico obiettivo: la stabilizzazione per tutti o per nessuno, senza se e senza ma; abbiamo respinto gli ammiccamenti e le manovre dilatatorie dell’amministrazione che tendevano a dividere i lavoratori e i tentativi di chi portava avanti interessi parziali all’interno del movimento dei lavoratori. Ma abbiamo dato voce e sostegno anche ai lavoratori dei servizi in appalto (delle portinerie e del pulimento) ripristinando la loro dignità troppo spesso calpestata durante i cambi d’appalto (vedi la vicenda delle lavoratrici del pulimento al Rettorato) e per garantire i loro diritti elementari a cominciare dal salario (come dimostra la recente vicenda che ha visto il mancato pagamento ai lavoratori delle portinerie del Centro Storico e di Novoli, di ben due mensilità e della tredicesima, pagamento poi ottenuto grazie all’intervento sostitutivo dell’Università, insistentemente sollecitata dalla FLC CGIL).
Obiettivo fondamentale dell’attività della FLC CGIL è stato la DIFESA DEL SALARIO che è stato oggetto di un attacco continuo negli ultimi anni: blocco dei salari, riduzione e attacco al salario accessorio, mancato rinnovo contrattuale, trattenute per malattia … tutto ciò accompagnato da una indegna campagna denigratoria contro i dipendenti pubblici.
Dal 2008 ad oggi la FLC CGIL ha promosso ben 7 scioperi generali e decine di manifestazioni e assemblee. Iniziative queste che, per quanto non risolutive, hanno comunque permesso di “tenere le posizioni” contro gli effetti peggiori e più devastanti della “brunetta” (come l’esclusione di ¼ del personale dall’accessorio) e di mantenere alta e costante l’attenzione di tutti i lavoratori contro le nefandezze del governo Berlusconi.
Mantenere in vita gli accordi vigenti, in particolare quello della IMA e le altre voci del salario accessorio, continuamente oggetto dei provvedimenti del governo, è stata una nostra priorità.
ALLARGARE ED ESTENDERE I DIRITTI DI TUTTI
L’elezione del rettore Tesi (2009), l’uscita di scena di Orefice e l’arrivo del nuovo Direttore Amministrativo hanno sensibilmente modificato il clima in Ateneo. Una nuova fase di relazioni sindacali si è aperta: riconoscimento della legittimità del tavolo sindacale, un confronto sulle vere priorità e sulle emergenze in Ateneo, una lettura “intelligente” delle normative, hanno spesso portato le parti a condividere percorsi e obiettivi. Il confronto non è stato privo di contraddizioni e contrasti, ma tutto ciò ha portato a sottoscrivere accordi importanti. Sono state condivise le linee guida per un regolamento di mobilità (ancora da attuare) imperniato sulla trasparenza e su criteri oggettivi e non sull’arbitrio dei dirigenti come prevede la legge; dopo anni di tentativi è stato finalmente raggiunto un accordo sull’Aggiornamento e la Formazione che ha posto le basi, fin dall’anno passato, per una migliore gestione, nonostante i pesanti tagli della finanziaria di Tremonti. E’ stato definito un accordo per un sistema di applicazione della PEO, seppure al momento con decorrenza solo giuridica, che consentirà a tutti i lavoratori di poterne usufruire a rotazione (scongiurando in questa maniera la strategia brunettiana di legare lo scorrimento al merito individuale/clientelare); sono stati riconosciuti i diritti dei lavoratori convenzionati (scorrimenti e pagamento degli arretrati). Sono state infine poste le basi per un confronto fra le parti in materia di organizzazione, attribuzione degli incarichi, riorganizzazione in Ateneo, DIPINT: confronto non scontato e che, è bene ricordarlo, non è previsto dalla normativa vigente.
Nei tempi oscuri e difficili che ancora ci attendono, mai come adesso è importante l’affermazione e la difesa dei diritti dei lavoratori, del salario, del lavoro, dell’Università Pubblica e dell’Istruzione Pubblica, che sono nostro patrimonio.
La FLC-CGIL, nella RSU di Ateneo, riconferma anche per i prossimi anni il proprio impegno nella contrattazione di tutte le materie previste dal CCNL e facendo pesare la propria credibilità e competenza anche su quelle non previste, dalle risorse agli incentivi, dall’orario di lavoro alla valorizzazione professionale, dall’organizzazione del lavoro alla mobilità, e molto altro ancora, con il sostegno e la forza di tutti i lavoratori dell’Ateneo.