In anticipo sui tempi, al Polo Biomedico e Tecnologico/Dipint è stato dato l’avvio “non ufficiale” alla campagna elettorale per il rinnovo della RSU. A sostegno di alcune sigle sindacali sono scesi in campo nomi di grande calibro, che si sono attivati nel sollecitare e sostenere candidature!
Si scopre, girando fra gli uffici per la raccolta delle firme a sostegno della lista FLC CGIL, che qualcuno si è già presentato chiedendo il sostegno alla propria candidatura, presentandola come voluta e sollecitata dalla dirigente, ma non quella sindacale, come sarebbe ovvio pensare, bensì dalla dirigente della struttura presso la quale è in servizio, dimenticando inoltre di specificare che la firma apposta sotto un certo simbolo sostiene tutti i candidati di quella sigla e non la singola persona.
Improvvisamente il rinnovo delle RSU, momento principe di esercizio della democrazia nei luoghi di lavoro, è diventato importante per quelle sigle sindacali che a livello nazionale hanno sostenuto fino all’altro giorno il governo Berlusconi-Tremonti-Brunetta, firmando scellerati patti per la crescita e appoggiando la legge 150 sulle valutazioni dei lavoratori (25%-50%-25%), accettando il blocco del rinnovo delle RSU, che - ricordiamoci - sarebbe dovuto avvenire a dicembre 2010!
Quelle stesse sigle sindacali che nel settore privato hanno sottoscritto accordi che annullano i diritti dei lavoratori, a vantaggio solo dell’interesse dell’impresa, collaborando con il governo e i manager d’industria a tener fuori dai tavoli la CGIL.
Tutto questo rinnovato interesse per le RSU trasuda ambiguità, e l’appoggio, neanche troppo velato, della dirigenza del Polo Biomedico e Tecnologico/Dipint deve far riflettere sulla rappresentatività delle persone che siederanno al tavolo di trattativa: rappresentativi di chi? degli interessi dei lavoratori o di quelli della dirigenza che individua i candidati? O forse ci vogliono far credere che siamo una grande famiglia nella quale gli interessi dei lavoratori e della dirigenza convergono?
Ognuno di noi è in grado di dare la giusta risposta
andando a votare il 5, 6 e 7 marzo