03-2012 Come si accede alla pensione dopo la riforma Monti-Fornero nel Pubblico Impiego?

riformapensioni

Le misure previdenziali adottate dal Governo Monti sono del tutto improprie ai fini della crescita economica del Paese e assolutamente ingiustificate dalla situazionespecifica del settore pensionistico pubblico. Il saldo attivo dell’INPS è, secondo l’ultimo dato disponibile del 2009, di ben 27,6 miliardi di euro.

Dovrebbero preoccupare il Governo le previsioni di un forte calo della copertura pensionistica, che prepara una crisi sociale devastante. Al contrario il Governo Monti si è preoccupato esclusivamente di far cassa e di smantellare la previdenza pubblica, alla quale sarà sempre più difficile accedere: i requisiti sempre più severi mal si conciliano con precariato e redditi medio-bassi. Il trattenimento in servizio di tanti lavoratori, con la cancellazione delle pensioni di anzianità e l'innalzamento dei requisiti anagrafici anche oltre i 70 anni, suona poi come irrisione nei confronti della massa crescente di giovani disoccupati. 

E’ palese la strategia della ministra Fornero di consegnare le pensioni pubbliche alle assicurazioni private (comma 28 art.24 del decreto salva Italia) smantellando il sistema di welfare della previdenza pubblica: non è un caso che la ministra provenga professionalmente dal mondo creditizio-assicurativo; e non si può dire che non si sia spesa fino alle lacrime per conseguire lo scopo. Nella legge approvata viene istituita una commissione, che deve studiare i possibili effetti della decontribuzione della pensione  pubblica veicolando i contributi verso forme privatizzate di previdenza da rendere obbligatoria. In questo quadro l’INPS è chiamata a farne la propaganda con i nostri versamenti contributivi. Non hanno pudore!  

La FLC-CGIL si è battuta e si batte per difendere la previdenza pubblica, che non deve essere ulteriormente smantellata a favore di banche e assicurazioni come invece sta accadendo.

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