Appello de La Parte Mancina - Associazione politica e culturale per una sinistra del lavoro
La riforma costituzionale che il Parlamento si appresta ad approvare in via definitiva sarà sottoposta, molto probabilmente nel prossimo autunno, a verifica referendaria. Si tratta di una modificazione profonda della Carta Costituzionale, che ridisegna praticamente lo Stato, con l’abolizione delle Province, e che modica la struttura parlamentare della nostra democrazia.
La trasformazione del Senato a Camera delle Regioni e la sua esclusione dal voto di fiducia nei confronti del Governo stabilisce una situazione di monocameralismo di fatto, senza definire con sufficiente chiarezza i compiti del Senato, che appare più un dopolavoro per Sindaci di grandi città e consiglieri regionali che non un organismo rappresentativo dei cittadini italiani.
Combinando un tale cambiamento con la nuova legge elettorale (Italicum: premio al partito che vince e nomina da parte dei partiti della maggioranza dei parlamentari)) si addiviene ad una situazione in cui il Parlamento, nel suo complesso, vede ridimensionato il proprio ruolo e si aumentano i poteri del Governo e del capo del Governo, con ricadute negative sugli organi di garanzia (Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura) che rendono problematico l’esercizio di un efficace bilanciamento dei poteri.
La Repubblica, che pure continuerà ad essere definita parlamentare, diventerà di fatto una Repubblica con elezione surrettiziamente diretta del PrimoMministro, cioé un ibrido non presente in nessuna grande democrazia.
Tali modifiche, che possono assumere le caratteristiche di una vera e propria contro riforma, rischiano di accentrare in maniera anomala e antidemocratica i centri decisionali e di mortificare tutti quegli elementi che incoraggiano la partecipazione strutturata, partecipe e consapevole dei cittadini (partiti, organizzazioni sindacali e di categoria, in una parola il pluralismo organizzato): si impoverisce per questa via la stassa qualità della nostra democrazia, trasformando ogni consultazione elettorale in una sorta di plebiscito.
La crisi economica che imperversa da un decennio e le ricette liberiste con le quali la si continua ad affrontare, trovano nel tipo di post-democrazia che la contro riforma punta a realizzare un eccellente brodo di coltura. Tutto ciò aiuta le classi dirigenti a limitare i diritti dei lavoratori e delle fasce meno abbienti dei cittadini per realizzare una condizione in cui la diseguaglianza aumenta, i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, come sostiene la pubblicistica mondiale più illuminata.
In ragione di tutto ciò, la nostra Associazione aderisce convintamenete ai Comitati per la difesa della Costituzione e invita tutti i lavoratori, i pensionati, i cittadini a impegnarsi affinché la contro riforma sia sconfitta nelle urne.
p. La Parte Mancina
Il portavoce
Manuele Marigolli