La FLC CGIL ricorda che il documento sull'orario di lavoro è frutto di un lungo e faticoso confronto tra l'amministrazione, la RSU e le OO.SS.
Le determinazioni definite nel documento sono state discusse e approvate in assemblea dai lavoratori e sono il risultato di un'equilibrata mediazione.
Le circolari applicative non possono riscriverlo, disconoscendone la discussione a monte, lo spirito e la lettera del testo.
Nell'ultima circolare inviata dall’amministrazione – n. 5 del 18 febbraio 2016,– nonostante la correzione sulla tempistica del recupero del debito orario, viene indebitamente introdotta una disposizione, che assolutamente non esiste nel documento sull'orario, laddove si afferma che il debito va recuperato “secondo le modalità concordate con il responsabile della struttura/dirigente”. Riteniamo che si tratti di un’ulteriore pretestuosa rigidità che si aggiunge ai limiti temporali e sanzionatori già previsti, con la decurtazione della retribuzione in caso di debito orario non recuperato, la cui efficacia va almeno verificata.
La flessibilità non intacca l'orario di presenza obbligatoria, ed è quindi corretto che il relativo debito sia recuperabile dal lavoratore autonomamente attraverso la flessibilità stessa e in tal senso l'art. 8 comma 2 del documento sull'orario è chiarissimo.
La FLC CGIL chiede quindi che l'Amministrazione corregga al più presto il testo della circolare e invitiamo i lavoratori ad attenersi a quanto esplicitamente previsto nel documento sull'orario.
Firenze, 20 febbraio 2016