Alcune considerazioni di John Gilbert, segretario FLC Università di Firenze
La voce che gira di un intervento legislativo sui cel a cura di Prof. Marco Mancini (ex Rettore Università di Viterbo e Presidente della CRUI fino al 2013; attuale Capo Dipartimento Università e Ricerca al Miur) trova parziale conferma da parte dello stesso che, rispondente ad una sollecitazione del nostro Segretario Nazionale FLC-CGIL, ha chiarito che al momento sta lavorando ad una ipotesi, sollecitata dalla nostra mobilitazione ed a livello europeo, limitata, sembrerebbe, alla definizione del trattamento economico dei cel.
Non c’è però al momento niente di predisposto su cui confrontarci. Ribadiamo la nostra posizione ricordando a tutte/i che chiediamo l’immediata applicazione per tutti i cel di almeno il trattamento economico del ricercatore confermato a tempo definito per 500 ore annue come “tempo pieno” in applicazione del Contratto collettivo nazionale di Lavoro (CCNL) vigente e del nostro impegno a rivendicare nel prossimo CCNL un trattamento economico in una sola voce stipendiale secondo le modalità di trattamento del personale ricercatore.
Una soluzione equa e definitiva a livello nazionale della vertenza lettori/cel - a partire dal trattamento economico e lo status giuridico – diventa sempre più pressante.
Arrivano sempre più notizie allarmanti sull’utilizzo di tipologie contrattuali precarie e atipiche per insegnare le lingue negli Atenei in sostituzione parziale o completa dei lettori/cel.
A Bergamo ci sono gli “addestratori linguistici” co.co.co.
A Bologna ci sono i “formatori linguistici.”
A Siena stranieri ci sono “formatori” co.co.pro. per sostituire i cel di lingua italiana, svolgendo le stesse mansioni dei cel a TI.
A Torino ci sono gli esercitatori linguistici co.co.co, annuali rinnovabili.
Ho visto la mail di un docente che scriveva a un altro docente “per conto dei Presidenti delle Associazioni di Lingue e Letterature Straniere e dei rappresentanti CUN Area 10”, “per raccogliere informazioni sulla tipologia di contratto per i nuovi ‘esercitatori linguistici’ (non ex-lettori e neppure CEL, ma quegli esercitatori con cui vengono stipulati contratti negli ultimi anni”, “in molte altre sedi)”. Il sindacato deve fare il monitoraggio della situazione in ogni Ateneo e bisogna intervenire con tutti gli strumenti possibili per contrastare questa pratica.
Colleghi docenti mi hanno confermato che c’è una specie di gruppo di lavoro dell’Area 10 del CUN (Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche) che sta lavorando sulla questione della figura dell’insegnante di lingua nell’Università e che ha già incontrato Mancini una volta e dovrebbe incontrarlo di nuovo all’inizio di giugno. Penso che sia importante formulare una nostra proposta concreta sulla figura dell’insegnante universitario di madrelingua - a partire da mansionario e trattamento economico per 500 ore tempo pieno.
Moreno Verdi, responsabile nazionale comparto Università FLC, riterrebbe opportuno convocare una riunione del Coordinamento nazionale lettori/cel a Roma entro metà giugno.
Intanto c’è il convegno AICLU a Venezia dal 4 al 6 giugno e forse potremo avere qualche notizia dai colleghi che parteciperanno.
Bisogna anche seguire la questione del pagamento degli scatti: A Firenze pagano. A Bologna e Piemonte orientale non pagano gli scatti. Una situazione confusa e disomogenea che non può che destare profonda preoccupazione.