La terribile crisi economica - scoppiata nel 2008 con le banche USA, poi allargata al sistema finanziario internazionale – continua a mordere. Secondo i diktat della famigerata Troika (Commissione europea, Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale), in Italia i Governi Berlusconi – Monti – Letta e adesso Renzi-Alfano hanno sistematicamente utilizzato la crisi per attaccare i diritti e le condizioni di vita di lavoratori e pensionati, precarizzare ulteriormente il lavoro, imporre politiche disastrose di austerità, tagliare lo Stato sociale e i servizi essenziali ai cittadini, mortificare Scuola Università e Ricerca pubbliche.
Ormai la disoccupazione è strutturale oltre il 13%, sale a più del 42% per i giovani, ormai derubati dalla speranza di un futuro dignitoso in questo paese e costretti a centinaia di migliaia ad emigrare all’estero: un’intera generazione esclusa dal diritto al lavoro, al sapere, al welfare!
In questi anni siamo stati testimoni di una indegna redistribuzione della ricchezza in Italia dalle classi lavoratrici a quelle più ricche: i 10 uomini più ricchi dell’Italia possiedono insieme 75 miliardi di euro; il 10% della popolazione ormai possiede la metà della ricchezza nazionale. Tutti gli altri paesi dell’Unione europea hanno istituito una tassa patrimoniale – manca solo in Italia! Come manca una qualsiasi politica industriale per rilanciare l’economia creando posti di lavoro e combattendo la disoccupazione: in Italia negli ultimi 5 anni abbiamo perso un milione di posti di lavoro!
Esiste anche una emergenza stipendiale: il blocco dei contratti pubblici dal 2010 ha portato ad una perdita media di 9.000 euro di potere d'acquisto, quasi 3.000 dei quali in questo ultimo anno. Ed è probabile l’ennesima proroga del blocco stipendiale nel P.I. oltre il 2015 e i contratti bloccati fino al 2017 (con indicazioni nell’ultimo DEF di un possibile blocco fino al 2020!).
Adesso il pessimo Jobs Act del Governo Renzi-Alfano precarizza ulteriormente il mondo del lavoro, riuscendo a peggiorare anche la già pessima riforma Fornero del mercato del lavoro, con l’eliminazione della causale sui contratti a tempo determinato e l’intensificazione dello sfruttamento capitalistico del lavoro.
Secondo i dati Ocse 2013, l’Italia è all’ultimo posto per la spesa per l’istruzione tra tutti i Paesi industrializzati: con la sola eccezione dell’Ungheria, l’Italia ha effettuato i tagli più pesanti tra il 2008 e il 2013. La spesa per istruzione universitaria in percentuale rispetto al Pil è al 30° posto su 33 paesi industrializzati e di fatto è stato azzerato il diritto allo studio. L’Italia spende per la ricerca meno della metà della spesa media degli altri paesi dell’Unione europea. Con questa politica tutti gli ultimi Governi, incluso quello attuale, stanno mettendo a rischio il futuro della nostra società e dei nostri figli.
Per rilanciare l’economia, ci vuole un nuovo modello di sviluppo, ecosostenibile, con forti investimenti nel settore pubblico, a partire dal sistema sanitario, dal trasporto pubblico e dal sistema pubblico di istruzione, formazione e ricerca, dalla Scuola dell’infanzia all’Università, con la priorità della stabilizzazione dei precari. Le risorse disponibili ci sono; si tratta solo di una questione di priorità!
Bisogna tagliare fortemente le spese militari – l’unica voce di bilancio chi viene aumentata invece che ridotta. L’Italia è al 10° posto nel mondo per spesa militare con circa 26 miliardi euro all’anno. Si spende almeno 400 milioni di euro all’anno – probabilmente molto di più - solo per mantenere ufficiali e soldati dell’esercito Usa sul nostro territorio, da Aviano alla Maddalena, da Ghedi a Camp Derby. L'Italia si accinge ad acquistare 131 cacciabombardieri F35 al costo di 15 miliardi, che quadruplicheranno con i costi di gestione e di manutenzione. Bisogna tagliare le spese anche per le grandi opere inutili (a partire dal TAV), tagliare le pensioni d'oro (e aumentare quelle popolari), avviare una vera lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, istituire la tassa patrimoniale.
Infine, per le Riforme Costituzionali e della Pubblica Amministrazione, bisogna evitare le forzature autoritarie e di deriva antidemocratiche, assicurando una ampia discussione con le parti sociali e in Parlamento.
E’ ora di cambiare rotta!
Chiediamo:
- L’Abrogazione della Controriforma Fornero delle pensioni
- Il Rinnovo immediato dei Contratti nazionali di lavoro scaduti da anni
- Lo Sblocco degli stipendi del personale delle Università e del resto del P.I.
- Lo Sblocco delle assunzioni nel pubblico impiego
- La Stabilizzazione dei lavoratori precari nella pubblica amministrazione
- Di uscire dalla crisi a partire da forti investimenti nel sistema sanitario e nelle Scuole, Università ed Enti di Ricerca pubbliche
Un’altra Italia è possibile
19 giugno 2014 - Università di Firenze