Emendamenti di base al Documento 1 ( Il lavoro decide il futuro ) proposti da compagne e compagni della FLC-CGIL nazionale e approvati all'unanimità dall'Assemblea congressuale FLC-CGIL Università di Firenze (6 febbraio 2014)
Azione 4 Politiche dell’istruzione, formazione e ricerca
Emendamento integrativo punto 6 dopo l’ultimo rigo 5, pagina 14: “a tal fine è necessario superare l'attuale distinzione tra enti vigilati dal Miur e enti vigilati da altri ministeri garantendo che la citata governance unitaria della ricerca si fondi sui principi di autogoverno e democrazia contenuti negli articoli 9 e 33 della Costituzione anche al fine di consolidarne la specificità istituzionale e di funzionamento all'interno dei settori pubblici. Si deve predisporre un unico fondo di finanziamento pluriennale che sostenga le attività scientifiche e consenta una reale programmazione del reclutamento e della valorizzazione del personale che avvicini il Paese agli standard europei. In questo quadro occorre mettere radicalmente in discussione l'attuale modello di valutazione incapace di supportare un reale miglioramento del sistema perché attualmente pensato solo in chiave punitiva. Si deve garantire la missione strategica di tutti gli enti, ovvero lo sviluppo della ricerca fondamentale e delle sue applicazioni in sinergia con attività di supporto tecnico qualificato e trasferimento tecnologico. Ciò è possibile solo attraverso il superamento del precariato strutturale che penalizza il funzionamento di tutte le istituzioni oltre ad essere un danno per le persone.” (presentato da Moreno Verdi; approvato con 72 voti a favore, 0 voti contrari, 0 astenuti)
Emendamento aggiuntivo punto 7, pagina 14: “Le infrastrutture fondamentali di ricerca e i progetti strategici dovranno essere sostenuti con investimenti specifici e aggiuntivi deliberati dal consiglio dei ministri come avviene per qualunque investimento in infrastrutture. L'VIII programma quadro Horizon 2020 rappresenta per il nostro paese una grande opportunità ma non è sostitutivo degli investimenti statali diretti nella ricerca di base e applicata. E' necessario riaffermare oggi, un tempo in cui le risorse anche a livello europeo sono sempre più finalizzate all'innovazione tecnologica e alle applicazioni immediate in alcuni ambiti predeterminati, in ottemperanza della nostra carta costituzionale, sostegno adeguato e condizioni concrete per l'esercizio della ricerca in tutti i campi. Particolare attenzione si deve prestare alle scienze umane e sociali che rappresentano un tratto caratterizzante della nostra identità culturale, un fattore di sviluppo sociale ed economico, oltre ad essere straordinariamente importanti per la crescita di tutte le scienze. Parimenti il ruolo dell'ambiente e del territorio, la protezione delle persone, la salute, la ricerca in campo agroalimentare e le esigenze di prevenzione richiedono un sostegno specifico alle attività scientifiche tecniche e tecnologiche che si svolgono in questi campi del sapere.” .” (presentato da Moreno Verdi; approvato con 72 voti a favore, 0 voti contrari, 0 astenuti)
Emendamento aggiuntivo punto 8, pagina 14: “La rete universitaria nazionale va necessariamente sostenuta a difesa del diritto allo studio, della tutela conoscenza quale bene comune, della missione fondamentale a presidio della crescita civile e culturale del Paese e per condizionare in positivo la domanda di saperi e tecnologie espressa dalla società nel suo complesso. Infatti l'enorme ritardo scientifico tecnico e tecnologico del nostro sistema produttivo può essere colmato solo grazie ad un sistema universitario solido che dialoghi con la rete dei nostri enti di ricerca. In particolare nell’attuale fase di gravissima crisi è necessario riqualificare la rete universitaria nazionale garantendo il funzionamento delle sue diverse articolazioni territoriali. Ciò è possibile attraverso politiche concrete di finanziamento che garantiscano le condizioni fondamentali di funzionamento reintegrando i tagli all’FFO; nuovo reclutamento superando tutti gli attuali vincoli e valorizzazione del personale, cui far corrispondere un effettivo incremento della qualità dell’insegnamento, della ricerca e dei servizi erogati. L’attuale modello di governance e valutazione non solo non ha contribuito al miglioramento della qualità ma è stato pensato per legittimare la riduzione delle risorse realizzando una gestione unilaterale e burocratica degli atenei che deve essere messa radicalmente in discussione costruendo una nuova alternativa democratica e partecipata da tutte le componenti, pena un declino inesorabile delle nostre università.” (presentato da Moreno Verdi; approvato con 72 voti a favore, 0 voti contrari, 0 astenuti)