Pubblichiamo volentieri qui di seguito la comunicazione (e relativi allegati) inviata al personale TA e CEL da Patrizia Cecchi, candidata al Consiglio di Amministrazione dell'Università di Firenze
Buona sera a tutti!
come sapete il Senato Accademico ha deliberato, lo scorso 9 novembre, l'ammissione di n.6 candidati a membri interni del CdA, compreso la sottoscritta.
La mia candidatura si fonda sul profondo convincimento che gli eletti non vadano a rappresentare se stessi, uno schieramento o una categoria, ma debbano agire nell'interesse della collettività accademica in senso ampio, per far crescere il nostro Ateneo in termini di attrattività studentesca, di ricerche avanzate oltre che in termini di maggiore interazione con il territorio e di competitività a livello internazionale, ma anche di migliore performance organizzativa e valorizzazione del personale.
E' questo che ho cercato di fare negli scorsi quattro anni mettendomi a disposizione di chiunque abbia richiesto informazioni, esposto problemi o fornito segnalazioni da riportare in sede consiliare o delle commissioni, con un occhio di particolare riguardo alle questioni che attengono al personale tecnico-amministrativo che, per ovvie ragioni, sono più vicine alla mia esperienza.
Ed è questo che continuerò a fare nel caso di una nuova elezione in coerenza con quanto esposto nelle linee programmatiche, che allego insieme al mio curriculum, dove peraltro ribadisco l’importanza di avviare una modifica statutaria che consenta al personale contrattualizzato di avere una rappresentanza garantita in seno al CdA, cosi come è previsto in buona parte degli Atenei italiani.
Ritengo infatti che anche in CdA, cosi come in Senato, l’apporto di tutte le anime dell’Ateneo sia determinante ed escluderne una -per effetto di pesature di voto differenziate- non sia produttivo per nessuno.
Non nascondo, in questo senso, che la mia posizione è la più debole rispetto alle altre perché è più naturale per un docente e ricercatore votare per categoria cosi come lo è per il personale tecnico-amministrativo (come avviene per il Senato), mentre lo Statuto dell'Ateneo Fiorentino non prevede una rappresentanza di categoria in seno al Consiglio di Amministrazione. A ciò si aggiunge che il voto del personale tecnico/amministrativo vale un quinto di quello del restante personale.
Quindi, senza nulla togliere agli altri candidati, è un dato oggettivo che la mia elezione non sia scontata nemmeno nel caso assai improbabile che tutto il personale t/a andasse a votare e si esprimesse a mio favore.
In ogni caso, proprio per lo spirito con cui opero in Ateneo, ponendo a latere questo aspetto, invito tutti a partecipare alle elezioni in quanto espressione della nostra democrazia partecipativa.
Concludo ringraziandovi per l'attenzione e rimango-come sempre- a disposizione di chi voglia contattarmi per maggiori informazioni e scambi.
Cordiali saluti
Patrizia Cecchi