Lunedì 19 settembre sono ripresi gli incontri di trattativa dopo la pausa estiva; sono proseguiti anche nei giorni successivi, senza tuttavia arrivare a nessuna determinazione, malgrado gli argomenti fossero molto importanti. L’ordine del giorno prevedeva infatti la sigla dell’accordo per la destinazione delle risorse che hanno incrementato il fondo del trattamento accessorio per l’anno 2015 (il cd tesoretto, di circa un milione di euro, derivante dalla mancata erogazione delle PEO negli anni 2012/13/14, somma rivendicata sin da febbraio 2015 in quanto spettante ai lavoratori), e di quello sui progetti speciali di innovazione tecnologica e gestionale (la distribuzione annuale delle risorse aggiuntive variabili pari ad euro 43.000, che hanno incrementato il fondo del salario accessorio a partire dal 2015).
La proposta dell’Amministrazione per la distribuzione una tantum del “tesoretto” prevede che sia erogato per incentivare la produttività e il miglioramento dei servizi per il 2015, che è l’anno di riferimento della certificazione del fondo, e quindi sarà distribuito ai colleghi con le medesime modalità della produttività, sulla base della partecipazione e della valutazione del progetto, in misura proporzionale alla tipologia di impegno (tempo pieno o part-time), e saranno esclusi i lavoratori in attività assistenziale e la categoria EP.
L’amministrazione ritiene che non ci siano altre legittime soluzioni per erogare la somma, considerato che si tratta di risorse variabili e da distribuire una tantum.
Il secondo accordo, quello dei progetti speciali, rappresenta il vero problema del confronto. Qui si tratta di due opposte visioni su come valorizzare il personale.
L’Amministrazione intende farlo valorizzando alcuni progetti di volta in volta individuati dal Direttore Generale in base agli obiettivi del Piano Strategico e che più di altri contribuirebbero al miglioramento dei servizi erogati dall’Ateneo, rivolgendosi quindi solo ai lavoratori direttamente coinvolti. Il Direttore individuerebbe i partecipanti che sarebbero valutati sulla base di una relazione del responsabile del progetto, sui risultati raggiunti complessivamente e dai singoli.
E’ evidente che si aprirebbe la strada per una divisione tra i lavoratori, tra quelli che sarebbero coinvolti nei progetti che contano, e quelli che ne rimarrebbero fuori; si aprirebbe la strada per unadifferenziazione stipendiale ancora più marcata, e anche all’interno del progetto ci sarebbe chi è più meritevole e chi lo è meno, sulla base di una valutazione per lo più soggettiva e discrezionale. Si aprirebbe inoltre la strada a una svalorizzazione dell'attività corrente, all'impegno di ogni giorno dei lavoratori, impegno sempre più gravoso anche a causa del sottorganico. Per noi questo èinaccettabile.
Non è questo il concetto di valorizzazione del personale che vorremmo applicare, vincolato a decisioni prese dall’alto, senza condivisione né partecipazione collettiva, senza il coinvolgimento di tutto il personale.
La FLC-CGIL vuole discutere su un sistema di valorizzazione che sia generale e condiviso, che guardi al raggiungimento dell’obiettivo collettivo, che è quello di una Università pubblica, che eroga servizi migliori per tutti, aperta alla città, efficiente, trasparente e in cui tutti fanno la propria parte; i risultati si raggiungono solo insieme, non con singoli, separati progetti.
La proposta dell’Amministrazione è invece in linea con quanti a livello nazionale vorrebbero ridurre sempre più i riferimenti contrattuali collettivi fino a ricondurre i rapporti di lavoro ad un piano individuale e quindi di divisione e di debolezza rivendicativa dei lavoratori.
La discussione è stata lunga e complicata. La FLC-CGIL e tutta la delegazione sindacale ha ritenuto di doverla rinviare non solo per la complessità degli argomenti, ma anche perché alla delegazione non era stato trasmesso nessun testo scritto che consentisse di arrivare preparati al tavolo di trattativa. Non può essere imposta la condivisione di un accordo con lo spauracchio dei tempi di approvazione da parte dei revisori dei conti!
E’ stato, pertanto, fissato un incontro per il prossimo 10 ottobre durante il quale discuteremo di nuovo sulle bozze di accordo e nel frattempo saranno inviate, da parte sindacale, le proposte di modifiche ai testi. Naturalmente, non sottoscriveremo alcun accordo prima di aver consultato i lavoratori; perciò nei giorni immediatamente successivi sarà convocata l’assemblea generale di Ateneo.
A margine della trattativa, la delegazione di parte pubblica ha informato che ancora non si è conclusa la questione delle assegnazioni del personale delle province, che dovrebbe comunque avvenire non oltre il 30 settembre, per attivare subito dopo le procedure per le assunzioni dei lavoratori utilmente collocati nelle graduatorie.
Risolta invece la questione dei lavoratori dello stabulario, in quanto l’Amministrazione si è impegnata a pagare lo straordinario festivo per i turni di lavoro ricadenti nelle festività infrasettimanali, compresi gli arretrati a far data da luglio 2015.
Per quanto riguarda le PEO, la Commissione dovrebbe concludere i lavori, e quindi predisporre la graduatoria, entro la fine di ottobre.
E’ stata, infine, chiesta conferma dell’accesso alla banca dati locali FLORe anche per il personale tecnico di Ateneo, quesito già posto nei mesi scorsi al tavolo di trattativa. L’amministrazione ha confermato che non esistono impedimenti tecnici confermando quindi quanto già deliberato in Senato Accademico; occorrerà solo un po’ di tempo per l’inserimento e la profilatura del personale tecnico.
Firenze, 23 settembre 2016